Le Chiese


LA MADONNA DELLA STELLA

 

La chiesetta della Madonna della Stella è stata costruita recentemente in sostituzione di un’altra riedificata e benedetta nel 1954. Prima di essa si suppone che ne esistesse un’altra primitiva, ma non si hanno notizie. In devozione per la Madonna si svolge una grande festa, molto attesa e sentita dalla gente e che conserva nel suo rituale agreste tutta la caratteristica genuina e popolana di sagra campestre. Dalle prime ore del mattino gia una bassa musica  (con “tamburr e fischarule”) gira per le vie del paese per svegliare la gente, dovendo portare  processione, la statua settecentesca della Madonna alla cappella, situata a 3 chilometri dal paese. Nel pomeriggio, a piedi, ci si reca in pellegrinaggio. Sul sagrato della chiesetta (è un nuovo edificio costruito in sostituzione di un altro realizzato nel 1954 in occasione dell’anno Mariano, dopo aver abbattuto quella antica, ormai fatiscente), tutti recitano il rosario e si celebra la santa Messa. Alla fine inizia la spettacolare sagra della “tagghiarina” (pasta casalinga a fettuccine) condita con sugo piccante e distribuita a tutti i fedeli. Il modernismo ha costretto la gente ad usare gli antipatici piatti di plastica, ma non mancano chi vuole onorare la tradizione, mangiando la “tagghiarina della Madonna” nelle spatole di ficodindia, come s’usava anticamente.
È una tradizione questa che richiama alla memoria tempi passati, quando ai molti poveri del paese in ricorrenza della festa della Madonna era distribuita gratuitamente la pasta. I piatti di creta erano un lusso di pochi e quindi la spatola di ficodindia, alla portata di tutti, era una scelta pratica. Una volta i calderoni fumanti con la pasta arrivavano con il carro, trainati da buoi ornati festosamente con edera. Ora la si prepara nel giardino attiguo alla chiesa. Naturalmente la pasta viene benedetta, ma l’acqua santa è soffocata dal sugo al peperoncino, tanto da indiavolare la “tagghiarina”.
Ci sono in ogni caso altre interpretazione su questa usanza mangereccia, c’è chi ricorda il rifocillare riservato ai naufraghi, che venivano alloggiati presso la cappella votiva della Madonna della Stella. In verità altro non erano che pirati saraceni che, dopo aver mangiato, si convertivano, cristianizzandosi. Secondo altri la “tagghiarina” potrebbe simboleggiare il miracolo della moltiplicazione dei pani in omaggio ai tanti fedeli, che si recavano a piedi presso la cappella della Madonna.
Dopo l’abbondante e allegra mangiata, tutti i fedeli ritornano all’imbrunire in trionfale processione con la statua in paese per il rito d’affidamento della città alla Vergine, percorrendo le vie cittadine, tra preghiere, luminarie, bande musicali, fuochi d’artificio, nocciole e spumoni. Ovviamente sempre in devozione ed onore della Madonna della Stella.

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