LE SPALLE DI BOB DYLAN:

12 Gennaio 2005 Off Di Life

Ma era anche il ragazzo a cui, la stessa gente ricca, dava laute mance, status di ricchezza e di fiducia dimostrata al servizio, era il modo per ottenere la benevolenza del ?porter?. A Davide in fin dei conti piaceva, era pura illusione di fiducia, pian piano matur? la faccia con la quale, dopo avere avuto una mancia, si fingeva gratificazione e assoluta disponibilit?, e poi quella divisa lo faceva molto pi? alto di quanto era in realt?. La cosa che, per?, lo faceva rabbrividire dall?emozione era il continuo via vai di ospiti famosi, che obbligatoriamente, tenevano fede alla loro fama e alla loro ricchezza, entrando e soggiornando in quel grande albergo fatto di soffitti in legno, candelabri in cristallo e arazzi alle pareti?proprio l?albergo di Davide. Le prime volte era un?emozione fortissima, un senso di svenimento che entrando nelle narici ti stordiva la mente come nebbia allucinogena, pian piano ci fece l?abitudine e alla nebbia mentale si sostitu? un?adrenalina infantile. La sua professionalit? aument?, con essa la grazia nel trattare i clienti, e l?aristocratico modo di aprire la porta ai danarosi ospiti che, dopo essere entrati si accingevano a pagare 1600 euro per dormire in un letto a baldacchino. Scopr? ben presto cosa si nasconde dietro la facciata di un albergo a cinque stelle, corridoi sporchi e angusti, che tanto contrastano con l?immensa e ostentata voglia di eleganza dell?arredo. Ci furono i primi ?divi?, i primi tra tutti furono i calciatori dell?Udinese, che alla luce di quello che lo avrebbe aspettato nel futuro, tanto divi poi non erano, ma l?emozione era grande perch? inesistente era il parametro di raffronto. Gli ospiti illustri aumentarono e con essi il potere divino da loro rappresentati, miss Italia, la Litizzetto, Gorbaciov, poi ci fu Pavarotti and Friends ( che allora si teneva in una citt? vicina) ed ebbe la possibilit? di parlare con Riki Martins, le Spice Girl, i Cranberries, Pel?, dato il suo inglese a dir poco lacunoso, per?, era pi? facile interagire con gli italiani, Renato Zero, Adriano Celentano, Biagio Antonacci?ancora James Brown, Sting, U2. Certamente cotanti artisti non avrebbero cambiato la sua vita, rimaneva sempre un ?ragazzo cortese? ovvero un facchino di cui ? fondamentale accaparrarsi la fiducia, ma sapere che nel turno di pomeriggio sarebbe stato in Hotel Celentano, e che ci sarebbe stata la possibilit? di scambiare quattro chiacchiere, lo faceva andare al lavoro pi? contento. La prassi era quasi standardizzata, il portiere gli diceva che sarebbe venuto in albergo Tiziano Ferro o Zucchero, e Davide se ne compiaceva. Era questa abitudine, per?, che ormai non gli permetteva pi? di saltare dall?entusiasmo, gli faceva esclamare ๐Ÿ˜• E b? conosceremo pure Pippo Baudo?. Un giorno accadde qualcosa che non avrebbe mai e poi mai potuto lasciarlo inerme. Entrando nel suo posto di lavoro, il facchino smontante gli disse che avevano portato tantissimi bagagli al quinto piano perch? era arrivato un cantante famosissimo, tale Bob Marley ( ? diffusa l?ignoranza musicale di molti facchini, sembra che vengano assunti apposta per non riconoscere le persone famose e non metterle in imbarazzo: Bob Marley ? morto nel 1981). Davide pens? a chi potesse essere questo cantante ?famosissimo?, ma poi assuefatto alle celebrit? non ci diede peso, si cambi? e inizi? a lavorare. Appena iniziato fu chiamato dal Direttore dell?albergo che, in realt?, era come una specie di divinit?, si vedeva solo ogni solstizio e difficilmente degnava parola ad un semplice facchino. Il Direttore volle assicurarsi che Davide sapesse che al quinto piano c?era un cantante famosissimo, e che non avrebbe dovuto infastidirlo. Avevano addirittura chiuso il quinto piano, pur occupando solo 6 stanze delle 40 site in quell?ala, e che c?erano due body-guard sulle scale per evitare che alcuno entrasse.  Impossibile!!! Nei quattro anni di lavoro nei pi? grandi alberghi della citt? non era mai successo, ma chi cavolo poteva essere questo cantante famoso??!!! Era forse una leggenda o un normale essere umano come tutti noi abitanti di questo mondo???!! Davide chiese umilmente al Divino Direttore il nome del cantante, ma lui essendo anzianissimo non lo conosceva, e lasci? tornare un Davide incandescente di curiosit?, al suo lavoro.  

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Chiese qualche informazione in giro, ma non ebbe riscontro, cerc? anche di salire munito di un? aspirapolvere su al quinto piano, perch?, pensava che dove non ? permesso andare a tutti, ad un facchino (quasi proprietario dell?Hotel), questo permesso non sarebbe certo stato negato. Per poco non fu picchiato dai due Guardaspalle negri messi a guardia della rampa di scale. Decise di lasciare perdere, chi glielo faceva fare, essere quasi picchiato per chi poi, Bo!!!! Rimase gi? nella Hall aspettando che arrivasse l?orario di chiusura del suo turno, il cantante poteva anche andare a quel paese!!! Cinque minuti prima delle 23:00, orario di uscita, arrivo un allegro americano, bassino, sulla quarantina, e con un pizzetto molto western, Davide gli apr? la porta e lo saluto nel suo personale inglese. L?americano gli rispose e iniziarono a chiacchierare, dopo soli dieci minuti di divertente colloquio scopr? che era un tastierista, ma non un tastierista qualunque, il tastierista della band di BOB DYLAN!!! Di chiiiiiii!!! Bob Dylan!! Davide ebbe quasi un mancamento, non riusciva a crederci, ma perch? nessuno lo aveva avvisato, era nello stesso edificio con Bob Dylan, non un cantante ma una leggenda. Perch? non lo aveva visto, aveva visto tanti altri cantanti nel corso della sua carriera, ma Bob Dylan mai, e quando gli sarebbe pi? capitato nella vita MAI, MAI!!!! Adesso come avrebbe potuto fare!! In nessun modo, non poteva certo svegliare una leggenda alle 23:00, con quale scusa poi???!!! Doveva rinunciare?ma che rinunciare doveva incontrarlo, aveva tutti i suoi dischi, conosceva tutto del ?menestrello? (silverman), sapeva la lotta generazionale che aveva vissuto negli anno ?60, il Vietnam etc; non sarebbe pi? rinato nessuno cos? : doveva incontrarlo!!! Non poteva trattenersi in albergo dopo l?orario lavorativo, era la regola, tent? di fare qualche danno per rimanere a straordinario, ma dovette andare necessariamente a casa.  Tornato a casa dorm? nervosamente e sogno lui e Bob seduti sui divani dell?albergo, con la leggenda che gli offriva una sigaretta e che gli diceva di quando lui incontr? Jhon Lennon. Al mattino, per? scopr? che i dialoghi che aveva avuto tante volte con altri artisti erano solo sogni nel caso di Bob Dylan. And? a lavoro e subito scopr? che alle 14:00 la Band del cantante sarebbe partita per Rimini, dove la sera avrebbe tenuto un concerto. Non  poteva andare via cos?, risal? su al quinto piano, ma c?erano ancora quegli odiosi butta-fuori, che difesero fino all?inverosimile l?invalicabile fortezza. Non poteva credere a quello che gli stava succedendo, Bob Dylan ad un passo da lui e niente, non dico una parola, ma nemmeno uno sguardo era impossibile. Non rinunci?, ma tutti i tentativi furono pi? che vani, non poteva certo rischiare il posto, ma la delusione ? un boccone amaro da ingoiare. Decise di farsene una ragione e continu? i suoi noiosi lavori, prendeva valigie e le portava su, ogni tanto lo sguardo tornava malinconico al quinto piano, ma ormai la speranza si era spenta. Era nelle suite del secondo piano quando il suo ?cicalino? (cercapersone) suon??pens?:? ? forse il signor Bob Dylan che mi cerca per i suoi bagagli????, niente da fare, era semplicemente la Principessa Elettra Marconi (figlia dell?illustre Guglielmo), che cercava il simpatico facchino per i suoi pesantissimi bagagli. Alla vista della Bionda vecchina il suo cuore si riemp? di delusione, ma aveva un lavoro da portare avanti e poco tempo per la sua speranza. Schiacci? il tasto per chiamare l?ascensore fece accomodare la Principessa e si rec? verso il montacarichi dei dipendenti. Quando entr? scorse uno strano cappello da cow boy, ma non ci dette peso, rientr? con la testa nell?ascensore e gli venne una strana illuminazione:? E se fosse lui!!!!?., blocc? l?ascensore con la mano, usc? lasciando incautamente i bagagli della signora Marconi, e scorse LUI, La leggenda, Mister Bob Dylan che entrava nell?ascensore riservato ai clienti. Lo vedeva, era l? in tutta la sua magnificenza, non gli sarebbe capitata pi? una cosa del genere, vedeva il cappello country, il giacchino jeans, i suoi stivali, MA ERA DI SPALLE. Come fare, ancora pochi secondi e il mito sarebbe entrato in ascensore ๐Ÿ˜• la sua faccia, fatemi vedere la sua faccia?, grid? mentalmente Davide, non ci fu pi? nulla da fare. Correva verso Bob Dylan ma lui fece il primo passo, le frange del suo pantalone cominciarono ad oscillare come per un penoso addio, mise anche l?altro piede in ascensore, le porte si chiusero?e il nostro compaesano, esperto facchino di grandi alberghi del nord VIDE BOB DYLAN SOLO DI SPALLE.
Antonio Vinci.