L’errore che ci porterà alla rovina

L’errore che ci porterà alla rovina

26 Maggio 2012 3 Di Life

Nella campagna elettorale è stato detto tutto e il contrario di tutto nei comizi della coalizione risultata vincente. Forse l’esempio più emblematico è dato dalle cose dette a proposito di una questione che a Palagiano sembra essere diventata di quelle irrisolvibili, la bolletta sulla spazzatura.

Ricorderete che dopo mesi di discussione su questo sito, l’allora sindaco Ressa giunse ad ammettere che sì, i costi della raccolta col porta-a-porta comportavano un aumento “esponenziale”. Ma, si sa, la politica consente di capovolgere anche le verità stabilite e così, a distanza di qualche altro mese, con Tarasco la questione del prezzo è tornata a diventare di quelle ancora dubbie.

Tarasco, dai palchi comiziali, ha “assicurato” che la bolletta resterà invariata fino a tutto il 2013 e potrebbe, se le condizioni lo permetteranno, addirittura abbassarsi dal 2014 in poi. Uno dice: Bene, almeno adesso sappiamo a chi rivolgerci nel caso in cui la bolletta dovesse aumentare come è probabile, anzi certo, già dal 2012.

La certezza di quel qualcuno, purtroppo, è durata lo spazio di una campagna elettorale. È infatti bastato il comizio post-elezioni per rimettere tutto in discussione. Ressa, dallo stesso palco in cui si era già esibito Tarasco, è tornato a dirci che il porta-a-porta costa, “probabilmente”, di più. Dunque, aspettiamoci gli aumenti che un paio di “ignoranti incontrati per caso” avevano preannunciato mesi addietro.

Ho portato questo esempio non perché mi sia fissato con la spazzatura – anche se, detto sinceramente, comincio a temere la cosa – ma per introdurre un argomento che mi sta ben più a cuore e riguardante non solo il nostro paesello: la certezza che ogni politico nutre di poterla sparare alta quanto meglio gli aggrada, tanto sono pochissime le persone dotate degli strumenti necessari a valutare oggettivamente l’altezza raggiunta dalla minchiata sparata dal politico di turno.

Sarò anche “un economista del kaiser” – rendo rigorosamente con la minuscola la parola “Kaiser”, ché non vorrei se ne avesse a male qualche economista di età guglielmina oppure amico di Beckenbauer – ma devo ammettere di non aver mai assistito al lancio di una minchiata alta quanto quella lanciata da Ressa nello stesso comizio di cui dico sopra.

Secondo Ressa, i fallimenti delle imprese nate in territorio castellanetano negli anni ’90 sarebbero dovuti al fatto che, in sede di progettazione di dette imprese, alla figura “uomo” non sarebbe stata accordata la giusta considerazione che meritava. In un colpo solo Ressa riesce a spazzare via decenni di studi economici intorno alla (in)efficienza degli investimenti pubblici, e senza peraltro portare un dato qualsiasi a supporto della sua brillante “teoria”.

A ben rifletterci, si tratta della stessa teoria che sta illudendo tutti i politici italiani e, ancor peggio, la quasi totalità degli elettori: gli errori che stiamo pagando non sarebbero dovuti alle distorsioni profuse a piene mani nel mercato dalla politica, ma al mercato stesso, che avrebbe ancor più bisogno di politica.

Buona fortuna a tutti noi.

Mimmo Forleo

P.S. La foto a corredo del presente post raffigura Giorgio La Pira, carismatico sindaco della Firenze post-guerra e “inventore” della teoria richiamata da Ressa. Alle politiche economiche di La Pira cercò, inutilmente, di opporsi un “liberista” di nome Luigi Sturzo.