Nuova Rubrica per Palagiano.net: Progetto ricostruizione del passato.

27 Ottobre 2005 Off Di Life

Il paesaggio attuale, inteso come prodotto delle azioni umane e di quelle naturali che si sono stratificate nel tempo, in continuo rapporto dialettico, conserva in s? tracce, segni tangibili della storia: nel paesaggio che oggi caratterizza i territori di Castellaneta e Palagianello ? possibile oggi leggere le tracce di diverse civilt? che si sono succedute nel tempo, quelli delle comunit? preistoriche, quelli greci, e via via fino ad arrivare a quelli medievali e a quelli dell?et? moderna, quando il territorio comincia ad assumere l?assetto attuale. Ciascuno di questi momenti, caratterizzato da proprie forme economiche, da proprie modalit? di insediamento e di utilizzo dell?ambiente, non ha completamente cancellato quelli passati e ha lasciato segni sul territorio a volte ben visibili, come gli stessi centri urbani, o monumenti isolati o divisioni di campi ancora ben conservate, a volte pi? sfuggenti e labili, come i resti di costruzioni antiche che caratterizzano i siti archeologici o i relitti di antiche strade.
Una rapida analisi dei diversi volti che ha assunto questo territorio nelle varie epoche non pu? che partire dalla preistoria: oltre a tracce sparse di frequentazione della zona nel Paleolitico, quando l?uomo utilizza il Riparo Manisi nella gravina di Palagianello, e nel Neolitico, numerose evidenze archeologiche, alcune delle quali studiate in modo sistematico, raccontano l?economia e gli usi delle genti che abitavano la Puglia nel II millennio a..C. Si tratta delle varie aree dolmeniche (scheda n. 1) che si concentrano nell?area di Masseria del Porto, al confine tra i territori di Castellaneta e Gioia del Colle, costituite da dolmen di vario tipo in uso dal II fino al I millennio.
I dolmen sono strutture funerarie costituite da lastre verticali in pietra coperte da lastre orizzontali, spesso nascoste all?interno di un grande tumulo (mucchio di pietre), quasi sempre raggruppate. Sono le tombe di genti nomadi, con un?economia pastorale, che nell?et? del bronzo si spostavano lungo i tratturi (vie erbose) dalle zone alte della Murgia fino alle pianure costiere per far svernare le greggi. Spesso le strutture sepolcrali hanno la funzione di marcare simbolicamente il territorio, nei punti in cui esso si presentava pi? ricco di risorse, ad esempio l?acqua, o di pascoli migliori, o risultava in posizione strategica rispetto ai tratturi principali. Non a caso l?area di Masseria del Porto, vicina ad importanti tratturi, si caratterizza tutt?ora per un affascinante paesaggio di steppe e rocce affioranti, che rivela la vocazione economica ancora pastorale della masseria, ed ? attraversata dalla gravina omonima, che in passato doveva essere ricca di acque.
La necropoli dolmenica continu? ad essere usata anche nell?et? del Ferro, nel corso del I millennio, anche quando si stanziano in Puglia genti apule, che nella zona centrale della regione prendono il nome di Peuceti. Con loro il quadro insediativo diventa pi? chiaro rispetto alla fase precedente: mentre dell?et? del Bronzo si conservano quasi esclusivamente le necropoli dolmeniche, sono stati riconosciuti resti di veri e propri abitati con carattere urbano relativi a questa nuova fase.

A cura di Antonello De Blasi.
Fonti: per questa prima parte, una delle fonti ? un documento che non porta firma.
Sar? mia premura sostituire la presente dicitura col nome dell?autore quando se ne avranno notizie.