PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI

2 Ottobre 2004 Off Di Life

sono ritornato con la mente,  a seguito di  casuali avvenimenti, ai miei vecchi studi universitari e fra i tanti ricordi, belli e brutti, ? venuto a galla l'esame di Glottologia, per sostenere il quale il Professore dell'epoca mi obblig? a compilare e consegnare cinquecento schede contenenti ciascuna un termine o un detto dialettale, solo ed esclusivamente del mio paese di residenza,  il  pi? vecchio possibile, con traduzione in lingua italiana.

Con l'esclusivo e prezioso contributo di vecchi e non dell'epoca (siamo negli anni ?60), molti dei quali non sono pi?, ne compilai circa settecentocinquanta e con somma meraviglia, pur se all'epoca il dialetto era  quasi la sola o forse la vera lingua degli anziani, notai che alcuni termini, alcune parole, per fortuna se ben ricordo poche, erano ormai patrimonio di pochissimi,  andavano ormai scomparendo unitamente agli oggetti che esse significavano. Vi era dunque il fondato timore che sarebbero morte insieme ai pochi vecchietti che gi? di per s? avevano difficolt? di ricordare  parole corrispondenti a  cose che non c'erano pi?.
Contestualmente rimasi colpito dal fatto che  alcuni modi di dire che costituivano il contenuto di alcune schede erano assolutamente intraducibili in italiano. Naturalmente questo ? problema che continua a sussistere, a prescindere dal tempo.
Di tutto il mio lavoro non mi  ? rimasto nulla in quanto il professore, alla fine dell'esame, mi mise di fronte ad un ?diciotto? senza la restituzione delle schede ?  peraltro dovuta ? e la restituzione delle stesse con  una sonora bocciatura.
Francamente non ricordo se la bocciatura la meritavo.
Nel caso non l'avessi meritata, oggi mi viene da pensare che la mancata restituzione delle schede, ottenuta con …gentile ricatto, stava a significare che il materiale da me presentato era quantomeno interessante.
Inutile dire che io lasciai a lui le schede e mi portai a casa il diciotto.
Non so che fine abbiano fatto le mie schede. Mi auguro che siano state ben utilizzate perch? ci? significherebbe che non ? andato perduto non di certo il lavoro di un giovane senza nessuna pretesa quale ero ma la vita di quei pochi oggetti e di quelle semplici usanze che, forse senza volerlo, avevo contribuito a preservare dalla cattiveria del tempo che inesorabile passa e cancella.
Vi prometto che far? un tentativo, anche se mi appare assolutamente vano, di rientrare in possesso del mio lavoro per ridare a me e quindi a tutti noi un tesoretto, certo piccolo, ma tanto importante perch? non vada perduta per sempre un'orma del passato, come direbbe il nostro comune amico nonch? collaboratore del sito Luigi Putignano.
La seconda concomitanza ? stata determinata dalla piacevole lettura da me fatta in questi ultimi anni dei lavori di Cenzino Cetera e di Michelino Orsini.
Questi scritti, pur affrontando argomenti specifici diversi, hanno in comune un forte legame alle nostre radici ed il linguaggio autentico dei personaggi in essi descritti ? di vitale importanza per la comprensione degli stessi. Non a caso infatti  Michelino Orsini , in appendice al suo ?Memoria storica del nostro 900? inserisce ?Proverbi? e ?Canti Popolari? mentre Cenzino Cetera, in appendice al suo ? S'arrcord li vign d'mmiinz la chiazz?, ci regala un Piccolo Lessico Palagianese (cui far? seguito nel novembre 2000 un ?Dizionario Palagianese?), ?Vecchi adagi e modi di dire Palagianesi?, ?I soprannomi dei Palagianesi?, ?Toponomastica Palagianese?, ?Antiche misure Palagianesi? ed il ?Piccolo Vocabolario etimologico del dialetto Palagianese?.
Bene, a tutto questo aggiungete la stima che nutro nei confronti dei responsabili del nostro sito, uno dei quali ? mio figlio, e l'amore che anch'io porto per il mio paese  e…la frittata ? fatta.
Cerchiamo dunque, insieme, di mettere al riparo da brutti scherzi del tempo tutto quanto abbiamo e magari non sappiamo di avere e di cui forse non abbiamo piena consapevolezza.
Parole, proverbi, modi di dire, filastrocche, poesie, racconti, ricette e chi pi? ne ha pi? ne metta che abbiano esclusiva attinenza col nostro paese, con Palagiano, dobbiamo raccoglierli e custodirli.
Come, perch?, con quali prospettive, con quali fini?
Tenerceli cari, custodirli con l'affetto e la premura e gli accorgimenti che un genitore ha nei confronti del proprio figlio.
Il cantiere che stiamo per aprire insieme non deve avere mai fine, non deve mai chiudersi, deve continuare ad essere come continuer? ad essere la vita a prescindere da ciascuno di noi.

Vittorio Festa.