Referendum 25/26 giugno: vota – SI

19 Giugno 2006 Off Di Life

il SI al Referendum diventa ancora pi? importante, se si pensa che la partitocratrica ? statalista – folcloristica Unione(definizione prodiana), nel suo programma di governo(pag.9) non prevede nessuna sostanziale modifica costituzionale.
Dunque, non ci sono alternative!
Chi ha a cuore la modernizzazione delle istituzioni del Paese non pu? fare a meno di votare SI al Referendum confermativo.
La riforma approvata dalla Casa delle Libert?, anche se non ? immune da difetti ? certamente una buona riforma.
Tra le novit? pi? significative, c?? l?istituzione del Senato Federale che, consentir? alle regioni italiane, di essere maggiormente rappresentate a livello nazionale.
Una buona soluzione di compromesso che vedr? l?elezione contestuale tra Consiglieri regionali e  Senato federale.
Questa contestualit? pu? portare certamente ad eleggere un Senato i cui componenti siano pi? attenti agli interessi della comunit? regionale.
Non ? una riforma antimeridionalista come sostengono alcuni.
Le autonomie verranno valorizzate attraverso politiche di decentramento, che tengono conto sia delle singole capacit? produttive che delle potenzialit? di sviluppo socio ? economico di ciascun territorio. ? una riforma che specie per il Sud, si muove nella direzione della responsabilizzazione, laddove le politiche dell?assistenzialismo adottate dalla destra/Centro/sinistra(es. Cassa del Mezzogiorno) in tutti questi anni, hanno sempre fallito inesorabilmente.
La riforma del titolo V della Costituzione, contrariamente a quanto affermato dalle falsificazioni e delegittimazioni della campagna mediatica messa in moto dalla sinistra, preserva l?interesse nazionale(quindi non divide l?Italia) e pone rimedio al grave errore commesso dal governo precedente(che aveva diviso l?Italia). 
 Introduce una norma importante antiribaltone che stabilisce, nel caso venisse sfiduciato il premier in carica, di individuare un?altra personalit? politica all?interno dello schieramento vincitore delle elezioni, in grado di sostituire il premier decaduto(viceversa si ritorna al voto), ed inoltre, riduce del 20% il numero dei parlamentari della Repubblica con un enorme risparmio di denaro pubblico.
Approvando la riforma, non si va incontro alla ?dittatura del Premier? oppure alla ?deriva plebiscitaria? come sostengono i soliti disfattisti della sinistra.
Anzi! ? bene ricordare a coloro che nel cambiamento costituzionale, vedono lo spettro di future dittature: il premier, proprio perch? non verr? eletto direttamente dal popolo ma sar? indicato dai partiti, ha molto meno potere di quanto vogliono far credere.
La nuova legge promuove il premirato forte, intorno al quale, da tempo si ? creato un movimento culturale assolutamente bipartizan.
Altro fattore non meno importante della riforma ? costituito dal superamento del bicameralismo perfetto di cui l?Italia resta uno degli ultimi esempi al mondo.
Un bicameralismo che ostacola e rende difficoltoso il lavoro parlamentare allungando di molto l?iter per l?approvazione delle leggi.
Altro fattore che vale la pena sottolineare, ? il notevole abbassamento della soglia di et? per cui si potr? essere eletti in parlamento.
Con la riforma federalista, anche i ragazzi di 18anni di et?, se eletti, potranno rappresentare il Paese e si potrebbe finalmente dare il via, al tanto auspicato ricambio generazionale delle Istituzioni che sono, da sempre, ostaggio della ?brontosaurocrazia?.
Il contenuto della riforma che ho cercato di sintetizzare nelle parti salienti ?, ripeto, certamente perfettibile.
Sono il primo ad ammettere, ad esempio, che in materia di devoluzione, dalla sanit? ai trasporti, dall?economia alla polizia locale, sono tanti e tali gli ambiti sui quali le Regioni dovranno intervenire che non si capisce bene come e in che modo potranno legiferare autonomamente.
Ad ogni modo, invito tutti i cittadini a votare SI alla modernizzazione dell?Italia!!
La devoluzione, se dovesse passare al Referendum, entrer? in vigore solo tra il 2011 e il 2016.
Votiamo a favore, poi ci sar? tutto il tempo per modificarla, magari con il contributo  delle poche forze politiche di sinistra davvero progressiste pronte al dialogo e desiderose di cambiare l?Italia.

Rispettosamente, barracuda