Richiesta di aiuto ai “competenti” di cui pullula Palagiano

Richiesta di aiuto ai “competenti” di cui pullula Palagiano

30 Giugno 2012 16 Di Life

Salve, siamo Mimmo Forleo e Giacomo Di Pietro, diventati famosi a Palagiano per aver quasi compilato un’enciclopedia sulla spazzatura. Scriviamo per confessarvi che, a quasi due anni di distanza dall’inizio di una polemica che ci ha visti contrapposti all’ex sindaco Ressa, sentiamo di essere giunti a un punto tale che definirlo “morto” sarebbe un eufemismo.

Sarà perché siamo davvero “due ignoranti incontrati[si] per caso”, sarà perché non crediamo nei miracoli o perché non riusciamo a districarci tra i meandri di una nuova matematica a noi sconosciuta, rimane che c’è un problema intorno al quale arrovelliamo da tempo le nostre deboli intelligenze e non riusciamo a risolvere.

Stavamo appunto per gettare la spugna e arrenderci, quando un lampo ha attraversato le nostre menti: Ma come, ci siamo detti, viviamo nel paese in cui tutti vantano competenze tali da giustificare una raccolta di firme che finalmente le valorizzi, e ci arrendiamo senza prima fare un ultimo tentativo?

Fiduciosi, molto fiduciosi, il tentativo lo facciamo allora volentieri. Qualcuno, tra i tanti “competenti” di cui pullula il paese, avrà certamente la risposta che noi inseguiamo invano. Fiduciosi, molto fiduciosi, esplicitiamo dunque il mistero di cui non veniamo a capo.

Dato che nel 2010 i costi complessivi per la monnezza sono stati pari a circa 1.700.000 euro, che nel 2011 detti costi sono stati pari a circa 1.900.000 euro e che nel 2012 raggiungeranno la rispettabile cifra di euro 2.130.000, com’è possibile che ai Palagianesi venga chiesto di pagare anno dopo anno sempre la medesima cifra?

Per fare un esempio che ci viene spontaneo fare – in quanto abituali e noti frequentatori del bar che abbiamo sotto casa –, è come se tutte le sere e per tre anni di seguito una compagnia di bevitori si riunisse in un bar per consumare una birra a testa e dovesse scoprire, nonostante l’aumento del costo della birra, che il gestore continua a far pagar loro lo stesso prezzo di tre anni prima.

Nel caso del bar il gestore, magari perché si è affezionato a quei clienti, potrebbe mettere di tasca sua la differenza. Avvertiamo i “competenti” che tale pratica non è possibile attuarla nel Comune di Palagiano. Il regime di TIA – a differenza della TARSU – non consente la compartecipazione del Comune ai costi.

Un’altra possibile soluzione potrebbe essere questa: sul Comune abbiamo intelligenze con caratteristiche fuori dal comune (sia detto senza ironia). A insaputa del mondo, magari possono aver scoperto qualche teorema capace di dimostrare che 1.700.000 è uguale a 1.900.000, che a sua volta è uguale a 2.130.000. Se le cose stanno davvero così, non indugiassero ancora e la rendessero finalmente pubblica detta dimostrazione; saremmo quanto mai lieti di proporli per la prossima medaglia Fields (sorta di “premio Nobel della matematica”) e se il problema è dato dall’età anagrafica (la medaglia Fields può essere attribuita solo a matematici che non abbiano compiuto i 45 anni) ci si può sempre consolare con la medaglia Wolf.

Noi riteniamo altamente improbabile un caso del genere, e non per via soltanto della nostra molto probabile incompetenza in campo matematico. A convincerci che non possa essere così è il fatto che alle due medaglie sono abbinati grossi premi monetari, ma non ci risulta che qualcuno a Palagiano sia diventato milionario di recente.

Adesso sta a voi cari “competenti”. Aiutateci a districare questa matassa, noi vi abbiamo quasi rinunciato.

Mimmo Forleo e Giacomo Di Pietro

P.S. Se vuole, anche il nostro neo-assessore preferito, Vito Laqualunque (pardon, Vito Cervellera; il refuso è probabilmente dovuto alla sua unica delega agli “Affari generali”, una delega di importanza superiore soltanto a quella non ancora istituita alle “Varie ed eventuali”), potrà dare il suo fattivo contributo alla soluzione di questa, per noi, importante questione. Si dia da fare, così almeno potrà sostenere di non pesare sul contribuente in maniera del tutto inutile.