Se l’incompiuta e’ una scuola

12 Dicembre 2006 Off Di Life

Le cronache narrano che nell'ormai lontano 1973, fu il Comune a vincolare l'apposita area da destinare a edilizia scolastica. Due anni dopo furono coinvolti la Provincia e il Ministero della Pubblica Istruzione perch? nei piani di sviluppo dell'istruzione fosse incluso l'Istituto Superiore di Palagiano.

 
L'atto deliberativo arriv? “solo” venti anni dopo, nel 1995, quando l'Amministrazione Provinciale approv? il progetto di massima, che allora sarebbe costato sei miliardi e duecento milioni di lire, con la contestuale richiesta di concessione al Comune e istanza di mutuo alla Cassa Depositi e Prestiti.
Negli anni seguenti, quelli tra il 1995 e il 2000, si avvi? un balletto di cavilli burocratici tra Amministrazione Comunale e Provinciale che di fatto blocc? l'inizio dei lavori.
Solo nel Duemila ? ripartito l'intero iter burocratico con l'approvazione del progetto definitivo da parte della Giunta Provinciale e la richiesta dell'integrazione del mutuo in relazione al nuovo importo di oltre sette miliardi e mezzo di lire.
L'anno successivo, il Comune ha rilasciato una concessione edilizia priva di validit?, vista la mancata corrispondenza con le nuove particelle catastali. Di conseguenza la Provincia non ha potuto indire gara d'appalto e relativa cantierizzazione.
Nel 2002 sono stati avviati i lavori ma ci si ? messo anche un cavo dell'alta tensione a far slittare la data di consegna dell'intera struttura. Nel febbraio dello scorso anno, invece, ? stata la volta della Ditta appaltatrice che ha abbandonato i lavori dopo aver edificato a rustico il piano rialzato dell'edificio e in prefabbricato l'Auditorium e la palestra coperta.
Il resto ? storia di questi giorni. Da ormai pi? di un anno il cantiere abbandonato offre tutto il degrado di una “waste land”, una terra desolata in cui, accanto allo sviluppo delle abitazioni private, l'unica struttura immobile ? quella che forse avrebbe pi? diritto a esistere.
E come nelle pi? scarne scenografie del teatro di Beckett, tutto continua a esser fermo al “waiting for Godot”, all'attesa di un Godot che non vuole arrivare.
Intanto gli studenti continuano a frequentare le lezioni in due strutture inadeguate: l'una privata, per cui la Provincia preferisce pagare l'affitto ai legittimi proprietari ormai da decenni, l'altra in comodato d'uso dal Comune, dal sintomatico nomignolo di “mercatino”, perch? affaccia sul variopinto mercato del gioved?.
Allo stesso tempo, la protesta del Dirigente Scolastico Aldo Perrone e degli studenti, con a capo il rappresentante d'Istituto Giuseppe Maraglino, continua tra ultimatum e manifestazioni. La data ultima per un colloquio chiarificatore richiesta da Maraglino in una lettera al Presidente della Provincia Gianni Florido ? fissata al 15 dicembre. I ragazzi si dicono pronti a dare battaglia anche dinanzi alla sede della Provincia, se sar? necessario, perch? nel prossimo Consiglio sia inserita in bilancio triennale la somma prevista per il termine dei lavori.
Fino ad allora Dirigente e studenti reggeranno il “gioco delle parti”, ognuno per quanto gli compete, certi del fatto che il rapporto alunni-docenti, tanto pi? se ai Prof. si sostituisce il Capo d'Istituto, per essere proficuo deve necessariamente essere asimmetrico.
Ma si pu? fare una scommessa: il completamento dello “Sforza” sar? un cavallo di battaglia della prossima campagna elettorale e sar? cavalcato come nei tornei medioevali da entrambe le parti in gara.
Dunque della sorte dello “Sforza” ? certo solo il suo ritorno ai riti del Medioevo. Il suo arrivo nella modernit? sar? ancora a lungo in grembo a Giove.

Lorella Perniola
fonte: http://www.corgiorno.it/