Stipendio decurtato a chi fuma

15 Novembre 2006 Off Di Life

La classe dirigente non ? in grado di capire,che la produzione non deve essere valutata in base alla quantit? ed ai tempi ,ma ai modi ed alla qualit?.
In un ambiente dove il lavoratore viene rispettato e considerato, con i suoi vizi e le sue virt?, dove sussiste la priorit? del quieto vivere, il lavoro viene svolto meglio e con pi? entusiasmo, altrimenti la gente fugge…….fugge dai posti di lavoro, in maniera definitiva oppure aumentando i giorni di malattia (per stress da lavoro) e di conseguenza aumentano gli infortuni.
Secondo me questa involuzione nel mondo del lavoro ? dovuta ad una privatizzazione fatta negli anni passati, troppo in fretta, senza stabilire canoni n? programmi.
Ed allora il padrone prende in mano i suoi pieni poteri e sfrutta, arrivando poi al limite della schiavit?, dove l'uomo ? visto come un automa, un robot insensibile che deve solo produrre, ma i sindacati dove sono?
Perch? abbandonano i tavoli delle trattative e non ci tutelano pi? come un tempo?
Dove sono finiti i tempi in cui L'ILVA e le altre grosse aziende, regalavano viaggi premio (presso centri termali o altro) oppure a sconti ridottissimi soggiorni in tali luoghi per far “riprendere” il lavoratore da un anno di lavoro in luoghi malsani e con carichi di lavoro eccessivi?
Non ? rimasto che il panettone a Natale e il calendario a Gennaio, eppure c'? gente che aspetta questi “omaggi” con ansia, perch? sono sintomo di una azienda che li pensa e li considera.
Dovremmo pensare da soli a noi stessi visto che nessuno si prende cura di noi, e la classe dirigente dovrebbe iniziare a pensare che il vero investimento per un futuro migliore ed un nuovo boom economico non ? il prodotto finito ma la risorsa umana, ovvero l'uomo che produce.

Quanto segue ? preso interamente dalla rete

“Stipendio decurtato a chi fuma”

Lo chiedono direttori personale aziende

Quattro minuti per andare e venire dalla saletta fumatori, sei minuti per “gustarsi” la bionda, il tutto moltiplicato per 6/8 volte al giorno.
Totale: dai 60 agli 80 minuti, un'ora di produttivit? tolta all'azienda.
E' quanto ha calcolato su base statistica l'associazione dei direttori del personale e per porre rimedio propone il taglio dello stipendio ai fumatori. Una soluzione che sar? discussa coi sindacati.
“Un'enormit? di tempo sprecato che non pu? incidere sulla redditivit? dell'azienda”, ha sentenziato su La Stampa Paolo Citterio, presidente del Gruppo intersettoriale direttori del personale (Gidp). L'indagine ? stata realizzata su un campione di 149 medio-grandi imprese (in totale sono 3417) e dimostra che circa la met? dei lavoratori sia dedita al tabagismo. Per questo i numeri sulla diminuzione della produttivit? dopo l'ingresso operativo della legge Sirchia siano imponenti.

Da qui la proposta di tagliare dallo stipendio dei fumatori quell'ora utilizzata per il proprio vizietto.
Una repressione?
“No – risponde Citterio – anche io sono fumatore e so che non ? facile smettere, ma non ? accettabile perdere tutto questo tempo”.
“Quello che chiediamo – prosegue – ? un passo dovuto nel bene dell'intera azienda e comunque non sar? una scelta imposta ma sar? discussa con i sindacati per valutare l'attuazione della proposta nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori fumatori che non possono prevaricare quelli dei dipendenti non tabagisti”.

E secondo la ricerca proprio questi ultimi sono i meno transigenti rispetto all'azienda stessa che cerca il “dialogo” con i propri lavoratori-fumatori.
Nel 37% dei casi sono proprio i colleghi che non fumano a denunciare (ad azienda e sindacati) e chiedere il pugno di ferro con chi non rispetta le regole.
C'? da aggiungere che le aziende cercano di fare ricorso alle salette per fumatori ed impedire cos? il fuggi-fuggi verso il cortile che causerebbe perdite di tempo pi? consistenti. “Non tutte le societ? se lo possono permettere”, conclude Citterio