TARI, L’AMMINISTRAZIONE LASIGNA FA TORNARE  I  CONTI

TARI, L’AMMINISTRAZIONE LASIGNA FA TORNARE  I  CONTI

13 Febbraio 2018 0 Di Life

 

La TARI è la tassa sui rifiuti destinata alla copertura dei costi del servizio di gestione dei rifiuti ed è disciplinata dal Regolamento approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n.20 dell’08.09.2014.

L’art.37 del detto Regolamento demanda al Consiglio Comunale l’approvazione delle tariffe sulla base del Piano Finanziario (PEF) predisposto dal soggetto gestore. Gli Enti, nella determinazione delle tariffe, hanno l’obbligo di garantire l’integrale copertura dei costi del servizio di gestione dei rifiuti. I costi complessivi di gestione del servizio rifiuti coperti con la TARI e quindi a carico degli utenti, ammontano a 2.735.367,66 per l’anno 2018, mentre nel 2017 ammontavano ad € 2.583.900,00 con un incremento di € 151.467,56 (dato che analizzerò a breve) .

Ebbene, non è esatto il dato comunicato dal consigliere Borracci nel suo post su facebook in cui si parla di un incremento di € 222.000,00 né tantomeno il dato riportato dal consigliere di opposizione Gisonna nel suo volantino datato 05.02.2018 in cui riporta:

COSTI PEF TARI             2018                     2017

2.805.367,56          2.583.900,00

Questi dati non sono comparabili perché contraddittori in quanto il totale dei costi 2018 è al lordo del “contributo CONAI” (il Contributo Ambientale CONAI rappresenta la forma di finanziamento attraverso la quale CONAI ripartisce tra produttori e utilizzatori il costo per i maggiori oneri della raccolta differenziata, per il riciclaggio e per il recupero dei rifiuti di imballaggi; tali costi, sulla base di quanto previsto dal D.lgs. 152/06, vengono ripartiti “in proporzione alla quantità totale, al peso e alla tipologia del materiale di imballaggio immessi sul mercato nazionale”) e del “contributo MIUR”, mentre il totale 2017 è al netto di tali contributi.

Ricordiamoci che il consigliere Gisonna ha rivestito per qualche mese la carica di Assessore al Bilancio del nostro ente ed è impossibile che ignori questa differenza. Oppure ha “artefatto” i dati per fare in modo che la differenza tra gli ammontari che ho sopra citato risultasse più cospicua di quella che realmente è. L’amministrazione Lasigna ha puntato sul recupero dell’evasione ed elusione fiscale per attuare la cosiddetta “equità tributaria” deliberando il piano triennale del fabbisogno del personale in cui è prevista, per il 2018, l’assunzione di un istruttore contabile a tempo indeterminato e part time (12 ore settimanali) che coadiuverà l’ufficio ragioneria nell’opera, già avviata quest’anno, di accertamento e recupero dei tributi evasi. Ecco perché nel PEF alla voce “Costi comuni”-“Costi della riscossione” troviamo un importo pari ad € 11.000,00 mentre nel 2017 il corrispondente importo era pari a 0. Inoltre, nel PEF 2018 sono caricati costi come “quota associativa ARO” e “sgravi TARI” che, fino all’anno scorso erano erroneamente imputati a bilancio comunale mentre, come precisato dalle Linee Guida, le ipotesi di riduzione previste dal D.L n. 201 del 2011 ai commi 15, 16 e 18 dell’art. 14 il minor gettito che ne deriva non deve essere controbilanciato da entrate diverse dai proventi del tributo, ma deve essere inserito tra i costi del PEF.

Nel delirante volantino del Professionista sopra menzionato si legge inoltre :“pagheremo solo per quest’anno qualcosina in meno ad utenza perché il totale della spesa verrà diviso tra un numero maggiore di utenze (circa 100, ma i dati sono da confermare), per effetto di un rilievo anagrafico fatto dall’ex Commissario prefettizio Michele Lastella che in un primo momento erano sfuggiti all’amministrazione”. Ebbene, rileviamo, in questa affermazione 3 errori gravissimi:

  • Le nuove utenze NON sono 100. La platea di utenti è stata ampliata di 1.500 componenti totali. Considerate che sono state registrate, ai fini Tari, 308 nuove famiglie. Erano 5.810 nel 2017, sono diventate 6.118 nel 2018. Questo dato non può sfuggire a chi ha letto attentamente il PEF 2018. Ammesso sempre che tale piano si sappia leggere;
  • Il dato numerico riportato al punto 1) non è l’effetto del rilievo anagrafico fatto dal Commissario Lastella. I rilievi fatti dal Commissario sono stati già stati elaborati ed inseriti nel PEF 2017 e sono stati utilizzati per calcolare la tariffa nel 2017 (i talloncini sui bidoncini infatti sono stati consegnati a Dicembre 2016). I rilievi fatti dall’ufficio ragioneria a Gennaio  2018 (amministrazione Lasigna) sono stati utilizzati per calcolare la tariffa 2018;
  • Chi dice che pagheremo solo per quest’anno qualcosa in meno? Forse all’ “attento” consigliere di opposizione, o a chi scrive per lui, è sfuggita la determina dirigenziale n. 19 del 06.02.2018 in cui si comunica l’abbattimento da € 22,59/tonnellata a € 7,50/tonnellata, dell’ ”ecotassa 2017” che il nostro Comune deve pagare per il conferimento in discarica dell’indifferenziato. Ciò è avvenuto in quanto nei mesi di Settembre ed Ottobre si è raggiunta una media percentuale di raccolta differenziata pari ad almeno il 5% in più rispetto ai dati riferiti al periodo 1 Settembre 2015-31 Agosto 2016.

Palagiano sta incominciando a diventare un comune “virtuoso” ed i dati regionali lo confermano.

Continuando a leggere il “foglietto propagandistico”, rileviamo un altro dato strampalato seguito da una domanda ai limiti dell’inverosimile. Si parla di “pagamento di residui 2017 per il programma rifiuti pari ad € 1.972.344,72 e si chiede cosa abbia fatto l’Amministrazione con il gettito TARI”.

Cerchiamo di dare una risposta ragionata a queste esternazioni farneticanti.

I residui passivi vengono calcolati alla fine dell’anno nel bilancio consuntivo e sono dati dalla differenza tra gli impegni (ovvero le spese che il comune prevedeva di dover sostenere nel corso dell’anno) e i pagamenti (ovvero le spese effettivamente sostenute e a fronte delle quali è stata registrata un’uscita di cassa). Rappresentano in sostanza dei debiti dell’Ente.

Sulla scorta dei dati forniti dall’Ufficio Ragioneria, che fotografano la situazione contabile al 31.12.2017, avevamo un impegnato pari ad €2.659.956,65 a fronte di un pagato pari ad € 1.268.214,98 con un residuo pari ad €1.391.741,67. Ricordiamoci anche però che l’Ente vanta residui attivi (crediti) che sta procedendo a recuperare pari ad € 819.692,27.  Ebbene, che fine ha fatto il gettito TARI 2017? La TARI incassata fino al 31/12/2017 è stata pari ad €1.764.207,73; l’incassato è stato utilizzato per pagare i costi di gestione del servizio rifiuti per € 1.268.214,98. Ciò fino al 15/12/2017 (data in cui la Tesoreria chiude per circa 1 mese). La rimanenza pari a € 495.992,75 è la parte incassata nel mese di Dicembre con l’ultima rata TARI scaduta il 30/11/2017 ed è stata utilizzata nel 2018 a riapertura della tesoreria per continuare a pagare i costi a residuo.