ALL’INSULTO ALLE ISTITUZIONI,  OLTRE CHE AL COMUNE SENSO DEL PUDORE!

ALL’INSULTO ALLE ISTITUZIONI, OLTRE CHE AL COMUNE SENSO DEL PUDORE!

30 Ottobre 2013 0 Di Life

 

 

Non si può definire diversamente l’ultimo farneticante comunicato del “Pino di Lenne”, o meglio, di una delle tante filiazioni costruite ad arte per cercare di imbrogliare ulteriormente le acque. Il Comunicato non meriterebbe nessuna replica, se non fosse che contiene una sequela di falsità  messe in giro ad arte, probabilmente per cercare di fornire pretesti ad Amministratori chiaramente colpevoli dei ritardi nell’esecuzione delle plurime Sentenze della Magistratura Penale, Civile ed Amministrativa. E’ semplicemente  aberrante tentare di sostenere che il villaggio sia legittimo ed ha tutte le autorizzazioni e che – ovviamente! – Legambiente ha torto!.

Ed allora, facciamo (seppur succintamente) parlare le Sentenze.

 

Con Sentenza n. 116 del 14.5.1987 del Pretore Penale di Taranto, passata in giudicato con Sentenza della Suprema Corte dì Cassazione n. 2416 del 16.10.1989 veniva  riconosciuta totalmente abusiva ed illecita l’attività dei titolari del Villaggio “Pino di Lenne”, veniva ordinato il ripristino dello stato dei luoghi, e veniva condannata la Società al ristoro del danno ambientale in favore dello Stato e del Comune.

per £ 80.000.000.  Risarcimento danni che, purtroppo, non è stato ancora recuperato.

E, a proposito di presunta Concessione edilizia  del 1986, è la Stessa Sentenza del 1987 che sancisce ““…in definitiva, deve escludersi che in forza di tale atto confirmativo possano le suddette opere ritenersi “sanate “  a posteriori””

 

Il Tribunale civile di Taranto sin dal 26.4.1995, con  SENTENZA N. 867, aveva sancito che, ” .. deve ritenersi avvenuta la acquisizione al patrimonio del comunedei beni in relazione ai quali non era stato ottemperato all’ordine di demolizione..”

Con Sentenza n° 3020 del 20 marzo 2007,  depositata l’8.6.2007, il  Consiglio di Stato aveva definitivamente rigettato il ricorso avverso il “diniego della richiesta di condono edilizio”, peraltro emesso dal Comune di Palagiano dopo ben 9 anni!.

 

MA SONO INNUMEREVOLI  LE SENTENZE DEL GIUDICE AMMINISTRATIVO DI CONDANNA DELLA “Pino di Lenne” (o sue consorelle) E FAVOREVOLI AL COMUNE DI PALAGIANO, ANCHE QUANDO I NOSTRI AMMINISTRATORI, COLPEVOLMENTE, HANNO OMESSO DI COSTITUIRSI IN GIOUDIZIO. E questo grazie alla presenza costante di Legambiente che, in più occasioni, si è sostituito al Comune. 

 

Ricorderemo, pertanto, soltanto l’ultima:  laSentenza n° 2484/2013 del 26 febbraio 2013, con cui il Consigli di Stato, ponendo fine ad una vicenda costellata di abusi, illeciti, colpevoli ritardi e connivenze, ha definitivamente rigettato il ricorso della “Pino di Lenne s.r.l.” contro il provvedimento di acquisizione al patrimonio del Comune delle  opere abusive e delle aree interessate dagli abusi!

Il Consiglio di Stato Ordina che la sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa” e,  accogliendo le ragioni di Legambiente tra l’altro, scrive:

       “l’acquisizione di quelle aree era di fatto già avvenuta per “…effetto automatico della mancata ottemperanza all’ordine di demolizione (…sono acquisiti di diritto …).”;

      “… l’entità dell’acquisizione appare logicamente collegata all’indispensabile necessità di ristabilire, in un’area verde vincolata che presenta ancora un eccezionale valore ambientale e paesaggistico … lo stato primitivo dei luoghi attraverso la ricostituzione della parte di bosco abusivamente distrutta dai vari interventi …”.

 

La verità, allora, è semplice quanto inconfutabile: il villaggio “Pino di Lenne” è totalmente abusivo e non ha mai avuto alcuna Concessione e/o Autorizzazione all’esercizio! E se ancora oggi  è in piedi ed occupa un’area di proprietà del Comune di Palagiano, è solo per le plateali inadempienze  (quando non esplicite connivenze) delle Amministrazioni Comunali succedutesi nel tempo, ivi compresa quella in carica, che ancora – dopo 6 mesi – non  dà esecuzione alla sentenza del Consiglio di Stato, prendendo possesso delle sue proprietà e procedendo al ripristino dello stato dei luoghi con addebito delle spese  ai trasgressori.

Ecco perché, a questo punto, non possiamo che richiedere l’intervento urgente del Prefetto, del Questore e del Procuratore della Repubblica. Che la Legalità sia – finalmente! – ripristinata!

 

Palagiano 30.10.2013                                                                                       Preneste Anzolin