Danilo Vona: ” VOGLIAMO CHE IL COMUNE CI VIZI DI CULTURA”

Danilo Vona: ” VOGLIAMO CHE IL COMUNE CI VIZI DI CULTURA”

29 Giugno 2017 0 Di Life

Cari mi sento in diritto di scrivere un post pubblico per evitare fraintendimenti. Cio’ che ho appena dichiarato sulle persone che auto-gestiscono un open space coi loro soldi, le loro passioni, i loro sorrisi, NON ERA UN ATTACCO AL LORO OPERATO. RIspetto e amo queste persone da un punto di vista della spinta vitale che posseggono. La questione è un’altra, ed è drammatica…queste persone, per COLPA DI UN COMUNE ASSENTE, sono vittime del seguente algoritmo: GLI OPEN SPACE A PALAGIANO SONO MAL GESTITI –> MI FACCIO IL CULO PER GESTIRLI CON COSE CHE SAPPIAMO FARE MEGLIO –> DOPO ANNI DI LITIGI, ASSENZA DI GRATIFICAZIONE, ZERO EURO, NASCE UNA FRUSTRAZIONE INCIPIENTE E MALVAGIA–>MI SENTO DI MANDARE A FARE IN CULO (cosa non giusta!!!) LE PERSONE PERCHE’ NON SI PRESENTANO AI MIEI EVENTI.
Ragazzi quel che sento di dirvi è SEDATE LE VOSTRE ENERGIE NEGATIVE, ALIMENTATE ANCORA LE VOSTRE SPINTE VITALI, E NON DEMONIZZARE QUELLO CHE E’ UN DIRITTO DEGLI UTENTI DI DIRE Sì O NO AD UN QUALSIASI EVENTO ORGANIZZATO DA NOI. Un utente ha il sacrosanto diritto di rifiutare, in base ai propri gusti o senza alcuna motivazione, la propria presenza ad un concerto, evento x, cazzata y in pubblico. Un utente ha il sacrosanto diritto di non scegliere un evento solo per far piacere all’organizzatore volontario sottopagato. Piuttosto SOGNO e dico SOGNO e dico PRETENDO che per un solo giorno della mia vita il comune metta questi ragazzi in condizioni di essere LORO DEGLI UTENTI, di sfruttare dei VERI ORGANIZZATORI, di assistere ad una ETEROGENEA VARIEGATA MOLTITUDINE DI EVENTI…di essere cioè SERVITI E VIZIATI DA UN COMUNE CHE FA CULTURA. Solo così utenti e organizzatori non esperti potranno godere di una vera, professionale, organizzata, pagata forma di cultura.
Punto. Fine.
Io poi, da utente, posso avere il diritto di non partecipare agli eventi organizzati dall’associazione A o B che mi offrono sempre C e D come eventi, e nessuno ha il diritto di dire all’utente che sta sbagliando versione, formula, è irrispettoso, è ingrato, è disfattista, è nullafacente. ALL’UTENTE SI DEVE DARE IL DIRITTO DI SCEGLIERE DI ESSERE SEMPRE UN UTENTE, cioè non gli si deve infliggere la pena del “NON HAI FATTO UN CAZZO TU!” e quindi la conseguenza del “VIENI A FARLO TU SE SEI BRAVO!”.
Morale: incanaliamo BENE le nostre energie e non lasciamoci scoraggiare dalla maledettissima frustrazione del fare.
Ah…un’ultima cosa…ma il comune ha mai pensato di PAGARE e dico PAGARE questi volontari che da ANNI fanno tutto ciò gratuitamente? Così magari un organizzatore volontario, se pagato, comincerà anche ad offrire a danilo il concerto di musica elettronica, a pinco lo yoga in spiaggia, a pallino il cinema anni ’50…