“ECHEO”: Lettera alle Segreterie provinciali dei partiti politici di Taranto

“ECHEO”: Lettera alle Segreterie provinciali dei partiti politici di Taranto

29 Febbraio 2016 0 Di Life

L’Associazione dei pazienti dell’oncologia di Castellaneta “Echèo Onlus”, che rappresento, ha da tempo denunciato il lento e progressivo depotenziamento di un ospedale, quello di Castellaneta, nato soprattutto per dare una valida risposta di salute ad un intero territorio (versante occidentale della provincia di Taranto) soprattutto dopo la chiusura degli ospedali di Mottola e Massafra.
L’ospedale di Castellaneta, come polo occidentale, nasceva sotto questi auguranti auspici e doveva diventare un polo di eccellenza considerando anche i livelli di professionalità dei medici che in esso ci lavoravano.
Con il tempo abbiamo invece assistito al continuo isolamento e scarsa attenzione da parte della dirigenza sanitaria e della politica, anche alla luce di una deriva “tarantocentrica” legata al mantenimento di alcuni “status quo” privilegiati e condivisi dai rispettivi padrini politici.
Abbiamo assistito, inermi, alla continua emigrazioni di validi primari e medici dall’ospedale di Castellaneta verso altri lidi; vedere un reparto, quello oncologico, rimasto con un solo medico per molto tempo, una dotazione organica infermieristica sempre più ridotta, a servizi prima attivati e poi annullati (trasporto pazienti oncologici); all’esproprio di tutta l’attrezzatura della rianimazione verso un altro ospedale, ecc.
Questo avveniva proprio nella fase in cui l’ospedale di Castellaneta doveva essere sempre più potenziato secondo il principio riformatore del precedente piano di riordino ospedaliero targato “Vendola” per essere tale nosocomio già qualificato per ospedale di primo livello ed essendo già dotato delle necessarie infrastrutture, oltre che essere all’avanguardia rispetto a tutte le norme di sicurezza.

Non vorremmo pensare che dietro a tali comportamenti ci fosse, invece, una chiara “strategia” che portasse alla conclusione di questi giorni e che vede il Governatore Emiliano a più riprese definire “pericolosi” quei ospedali che intende chiudere od accorpare in quanti “piccoli” in termini di numeri e di “appeal”.
Anche volendo prendere per buone le argomentazioni strettamente contabili del nuovo piano di riordino ospedaliero legate al rispetto del DM 70/2015, contestiamo totalmente il metodo utilizzato nel ricercare i risparmi nella sanità pugliese.
Il DM 70/2015 calato dal governo nazionale doveva tener conto delle specificità del territorio sulla base dei dati epidemiologici specifici e non piuttosto fare una semplice operazione ragioneristica per il rientro della spesa.
E qui la Regione Puglia non ha mosso un dito e non ha posto i paletti quando questo provvedimento andava a concludersi.
Sulla spesa, poi, i cosiddetti manager cervelloni di cui Emiliano si è circondato, sanno che può essere ridotta, anche drasticamente, con la razionalizzazione dei servizi, nel spostare personale imboscato nei vari uffici direttamente nei reparti se questi hanno la qualifica infermieristica, nel razionalizzare la spesa farmaceutica anche utilizzando figure professionali quali i Data Manager, definire una centrale unica di acquisto dei presidi medici sanitari per evitare fenomeni di corruzione di cui tanto si parla e che vede anche alcune Asl pugliesi coinvolte.
La logica del risparmio non può seguire quella dei tagli lineari, molto più facili e sbrigativi, ma quella della conoscenza delle singole realtà attraverso delle Commissioni che studiassero ogni singolo ospedale sotto il profilo dell’utilità sociale e dei risparmi ascoltando i veri “attori” della sanità ovvero i medici ed i pazienti attraverso le associazioni che li rappresentano.
Adesso sembra tutto ormai deciso. Questa rappresenta, invece, l’ultima occasione ed opportunità per la “Politica” di riappropriarsi del proprio ruolo: quello di essere “per e dentro” la gente, lasciando ai margini quelli che vogliono rappresentare solo la logica dei numeri e degli interessi.
Se così non sarà, saremo noi cittadini ad appropriarci di questo ruolo e di far sentire in tutte le sedi, anche giudiziarie, quelli che sono i nostri legittimi interessi sanciti dalla Costituzione Italiana.

Palagiano, 29 Febbraio 2016 IL PRESIDENTE
F.to Pasquale Rizzi