Il Comune e la “guerra santa” contro gli “infedeli”

Il Comune e la “guerra santa” contro gli “infedeli”

13 Gennaio 2013 2 Di Life

Nell’esprimere i miei complimenti a gli Indignati per l’ottima ricerca svolta, dalla quale possono attingere notizie tutti coloro i quali – singoli individui o individui organizzati in partiti, movimenti, associazioni e, perché no?, anche sindacati –, a parole, dicono di avere nel cuore le sorti della cittadinanza, voglio brevemente riassumere come l’amministrazione sia giunta ad offrire un così indecoroso spettacolo di sé e degli uffici alle sue dipendenze.

Tutto comincia con dei marchiani errori di calcolo. Sulla scia della strategia comunicativa intrapresa dal vecchio sindaco, secondo il quale la nuova gara sui rifiuti si sarebbe rivelata un affare per le tasche dei cittadini, vecchi e nuovi amministratori hanno continuato a sostenere che il saldo di costo sarebbe rimasto invariato per l’anno corrente e, addirittura!, avrebbe potuto variare, diminuendo, negli anni a venire. Il noto ginecologo, poi divenuto sindaco, che leggeva a nome di tutta la sua coalizione quanto gli veniva passato sui palchi comiziali, prese solenne impegno in tal senso. Avete per caso ancora notizie di lui e della sua sconquassata maggioranza?

Nel caso non ne abbiate, non prestateci caso più di tanto; sono bravi quando si tratta di promettere, diventano evanescenti appena il quadro si complica leggermente. E, da perfetti codardi quali sono, trasferiscono volentieri ogni incombenza che possa renderli impopolari agli uffici comunali, che finora si sono egregiamente prestati a questo gioco delle parti.

Non a caso, fu la dirigente dell’Ufficio ragioneria del Comune a rispondere quando, recatomi sul Municipio per avere spiegazioni circa gli ingiustificati, a mio avviso, aumenti fatti subire alla tariffa per gli anni 2009 e 2010, provai a far notare anche la grossolanità di alcune stime di costo iscritte nel bilancio 2012: “Lei non immagina nemmeno a quanto ammonta l’evasione in questo Comune, in particolare in quel di Chiatona!”.

Le feci notare che esercitare l’immaginazione in questo caso rischiava di risultare assai controproducente: “L’errore che io le sto contestando ammonta a circa 200.000 euro e deriva dal suo mancato tener conto dell’aumento di costo subito dal servizio di raccolta. Considerato che un cespite a Palagiano produce mediamente 400 euro annui di gettito TIA, mi spiega dove starebbero a Chiatona le 1.500 abitazioni (500 moltiplicato per 3, atteso che a Chiatona si pagava la TIA per 1/3 dell’anno solare) necessarie per giustificare la sua elaborata congettura?”.

Alla mia domanda, lì per lì, non giunse risposta. Ma oggi sappiamo che neppure due mesi dopo, ad Agosto, si mise di corsa mano al Regolamento TIA per far apparire dal nulla cespiti fino ad allora inesistenti ma utili a sostituire quelli “costruiti” a Chiatona dalla fervida immaginazione dell’Ufficio ragioneria.

La mia osservazione aveva colto nel segno e, saggiamente, uffici e amministrazione erano corsi ai ripari. Però, indagando più approfonditamente sulle voci di bilancio, venne fuori un altro pasticcio: a risultare errate erano pure le voci di spesa relative al conferimento. Detta spesa era stata sottostimata notevolmente in quanto dalla differenziata, coerentemente con le simulazioni che si diceva l’Ufficio tecnico avesse prodotto, ci si attendevano notevoli risparmi. Fatto sta che ad Agosto si era già pericolosamente vicini al costo stimato per l’intero 2012 e, per la parte restante dei mesi dell’anno. non si si sapeva proprio a quale santo votarsi.

Ecco allora il colpo di genio: si riesuma una legge del 2004 e, senza andare troppo per il sottile, si dichiara guerra agli “infedeli”. Se prima gli “evasori” erano gli immaginari 1.500 possessori di case a Chiatona, adesso vengono dichiarati “infedeli” dalla sera alla mattina ben 2.600 palagianesi, stando alle voci ufficiose circolanti.

Cosa possono fare, adesso che sono stati raggiunti dall’ultimatum, questi cittadini contro i quali il Comune ha dichiarato la “guerra santa”?

Ora come ora credo sarebbe inutile avviare una guerra fatta di carte bollate che rischierebbe di costare molto di più, in diversi casi, di quanto viene chiesto. È invece il momento giusto per dare vita a un serio movimento di opinione capace di esercitare la giusta e necessaria pressione politica su quattro scalzacani improvvisatisi amministratori di genio.

Mimmo Forleo