Il Mercato della Terra de L’Aquila forse si farà ad Onna… FORSE
10 Dicembre 2010Vi ricordate il concerto benefico nell’atrio della scuola elementare di via Orsini a Palagiano?
Slow Food raccolse dei fondi, grazie anche all’ANT, ai musicisti di Palagiano – messi insieme da Mariastella Montemurro e da Rino Antonacci – e a tanti volontari…
Bene, anzi male!
Sentiamo forte la necessità di raccontare pubblicamente le vicissitudini che hanno sinora impedito la costruzione del mercato contadino all’Aquila, per il quale sono stati raccolti i fondi dalla nostra associazione.
Avrete modo di leggere che gli impedimenti che abbiamo incontrato sono formali, non sostanziali.
Pensiamo quindi che possano ancora essere superati, con la collaborazione di tutti.
Se ciò non accadesse Slow Food si riserverà di attivare iniziative che possano accelerare le procedure, così da consegnare entro breve alla comunità aquilana il mercato che ci siamo impegnati a costruire.
Nella notte del 6 aprile 2009 L’Aquila è scossa da violente scosse di terremoto, i cui danni sono ancora sotto gli occhi di tutti.
Dopo circa un mese, Slow Food, Slow Food Italia e Slow Food Abruzzo e Molise, hanno assunto l’impegno di realizzare in progetto per contribuire alla rinascita della città, attivando una sottoscrizione internazionale.
Si è così concretizzata l’idea di realizzare un mercato contadino che accolga i produttori locali e gli ambulanti che giornalmente esercitavano la vendita in Piazza Duomo (diventata inaccessibile perché nella zona rossa) dando così un’alternativa di acquisto agli aquilani rimasti e una prospettiva ai produttori locali.
A settembre si sono unite a noi le forze della Cia (Confederazione italiana agricoltori) che nel frattempo aveva avviato una propria campagna di raccolta fondi per sostenere le aziende agricole danneggiate e consegnare loro un mercato in cui poter vendere.
Negli stessi giorni, in occasione di Cheese (la manifestazione organizzata da Slow Food a Bra) abbiamo comunicato ufficialmente con una conferenza stampa l’intenzione di realizzare il mercato.
A novembre 2009 una delegazione di dirigenti nazionali e regionali di Slow Food ha incontrato Massimo Cialente, sindaco de L’Aquila, che si è dimostrato disponibile. Si avviano gli incontri così tra Slow Food, Cia e Comune e si individua una prima area, prossima a un supermercato locale.
Nascono i primi problemi relativi alla disponibilità del terreno e al fatto che non si tratta di una rilocalizzazione, ma di un nuovo progetto (che quindi non ha la priorità di altri esercizi commerciali senza sede).
Si cercano soluzioni, intercorrono telefonate e si organizzano riunioni, si mobilita nuovamente il sindaco e si intraprendono nuovi iter di richiesta di locazione idonea.
Si incontrano i proprietari dell’area in questione che ne propongono una adiacente, vicina a via XX settembre, da poco riaperta al traffico e vicina al centro storico.
Si avanza formale istanza, la seconda, dopo un anno dal terremoto, il 7 aprile 2010.
L’istanza è presentata al Suap (Sportello Unico Attività Produttive) e per conoscenza al sindaco; si allega planimetria catastale e si richiede di realizzare una struttura provvisoria di legno, 200 mq nell’area verde esterna al centro commerciale, con l’accordo dei proprietari. I tecnici del Suap sollevano dubbi sull’effettiva proprietà, che risulta dal catasto, ma è successivamente messa in dubbio dall’ipotesi che sia stata concessa al Comune.
Non ci sono atti, sono andati distrutti, nemmeno il notaio che li ha sottoscritti li possiede.
Il Comune suggerisce di chiedere una liberatoria agli attuali proprietari, questo consentirebbe di procedere.Sono richiesti intanto 6 preventivi, si prepara la lettera di liberatoria per i proprietari, si fa istanza di interpello per ottenere la richiesta per l’applicazione dell’Iva agevolata.
Arrivano i preventivi e la richiesta per l’Iva agevolata è accolta.
Si individuano i tecnici disposti a seguire la costruzione della struttura e si sottoscrive una convenzione tra Cia e Slow Food Italia per la realizzazione e gestione del mercato.Il 6 agosto 2010 si consegna al Suap il progetto preliminare, con relazione tecnica ed elaborati progettuali.
Il 13 settembre il Suap convoca una conferenza dei servizi per il 22 settembre, che non dà parere positivo, visto che le aree non sono state sottoposte a collaudo.
L’area è soggetta a un contenzioso, sembra essere area a verde pubblico.
Si propone una nuova localizzazione, in un’area industriale che nei successivi sopralluoghi risulta non idonea, perché ingombra di terra, arbusti e alberi.
Continuano le ricerche di un’area, e sembra plausibile realizzare il mercato a Onna (Aq), con l’aiuto dell’Associazione Regionale Allevatori, ma il terreno necessita di essere svincolato dal demanio, visto che si trova su un tratturo.
Dalle visure catastali infine si evince che anche quest’area non è idonea.
L’ultimo incontro è del 19 novembre, al termine del quale sono proposte nuove aree e ritornano anche le vecchie idee di sistemazione del mercato.
Il tutto lascia sgomenti, increduli e sfiduciati coloro che hanno lavorato in questo anno e mezzo, a titolo volontario per costruire il mercato.
Intanto la situazione dei produttori locali non è certo migliorata.
I soldi raccolti pari a € 106.994,84 sono attualmente accantonati in un fondo gestito da Slow Food Italia, in attesa di essere spesi (molto presto, ci auguriamo), insieme a € 100.000,00 accantonati dalla Cia.
Tanto dovevamo ai nostri soci e soprattutto a quanti hanno contribuito nel corso dello scorso anno alla raccolta dei fondi.
Ci auguriamo di avere a breve nuove e finalmente buone notizie.
Roberto Burdese – presidente di Slow Food Italia
Raffaele Cavallo – presidente di Slow Food Abruzzo
Salvatore Pulimeno – presidente di Slow Food Mare e Gravine