Il rovinoso capitombolo del Sindaco
7 Gennaio 2011Ho ascoltato la trasmissione curata da Jacopo Lorè e Cinzia Vinci, avente come ospite il Sindaco, e ho raggiunto la seguente conclusione: il Sindaco continua a parlare (a vanvera) di qualcosa che non ha compreso affatto quando parla di rifiuti.
Purtroppo, e lo dico sperando che non abbiano a prendersela, neppure i due giovani conduttori hanno dimostrato di saperne più del Sindaco in proposito e, per tale ragione, la trasmissione ha finito col somigliare a quelle di Bruno Vespa quando si ritrova di fronte Berlusconi.
Ma andiamo a sviscerare le nuove e numerose arrampicate sugli specchi fatte dal Sindaco, con le relative rovinose cadute. Le cadute, tuttavia, non rappresentano una novità; si ripetono come una costante tutte le volte che il Sindaco ci riprova con le sue arrampicate.
ATO e Gare
Ha esordito dicendo che tanto l’ATO quanto la Regione avrebbero impedito per anni l’indizione di nuove gare e che lui, poveraccio, ha dovuto per altrettanti anni “sopportare” la gestione del servizio ereditata dall’Amministrazione Stellaccio.
Vorrei far osservare al Sindaco che sia l’ATO che la Regione non hanno impedito un bel niente. Erano entrambi tenuti a rispettare la legge che aveva istituito gli ATO allo scopo di unificare e ottimizzare, a un unico livello territoriale, i vari servizi di gestione prima dispersi in tanti comuni. Guarda caso, lo scopo era identico a quello che il Sindaco dice di aver intuito e perfino suggerito a Fitto e a Vendola.
Caro Sindaco, la sua “intuizione”, se davvero ha inteso trasformarla in “suggerimento”, avrà sicuramente sortito un unico effetto: quello di farLa apparire più ovvio e prevedibile di Catalano.
Si evince allora che, a fronte della istituzione degli ATO, non vi era bisogno alcuno di lambiccarsi il cervello per escogitare “intuizioni”, ma occorreva semplicemente prendere atto del fatto che gli ATO non funzionavano. La cosa è parsa a un certo punto talmente evidente che gli ATO si è deciso di sopprimerli!
Quindi, caro Sindaco, suo dovere non avrebbe dovuto essere quello di fornire suggerimenti inutili per scopi già previsti, bensì quello di ingaggiare, coinvolgendo magari anche il suo partito, una battaglia politica che denunciasse il mancato funzionamento degli ATO.
Isole Ecologiche e TIA
Il Sindaco lamenta soprattutto due cose quando parla della vecchia Amministrazione Stellaccio: il fatto che l’Isola Ecologica sia stata realizzata a 2 Km di distanza dall’abitato e la scelta di passare dalla TARSU alla TIA per quanto concerne il sistema di tariffazione.
Anche in questo caso, caro Sindaco, se proprio aveva voglia di far polemica, gli argomenti avrebbe dovuto sceglierseli un tantino meno gratuiti. Vediamo perché.
La distanza, ritenuta eccessiva, dal centro abitato mal si concilia con il dato che Lei sbandiera subito dopo e che fa riferimento al forte incremento che la “differenziata” avrebbe subito a un solo anno dal suo insediamento. Per poi immediatamente rientrare in livelli “normali”. Diventa così evidente, infatti, che i cittadini hanno cominciato a considerare eccessiva quella distanza quando si sono accorti che sfacchinavano gratis. E se ne sono accorti al momento di ricevere una bolletta che, a fronte di tanto facchinaggio, riconosceva solo pochi euro di risparmio.
Dunque, usufruendo dell’opportunità che proprio la TIA poteva consentire, un sindaco più sveglio di Lei avrebbe capito una cosa abbastanza semplice: per far marciare la “differenziata”, sarebbe bastato incrementare gli incentivi ai cittadini. Cosa non solo fattibile, nonostante il servizio fosse già stato dato in gestione dalla vecchia amministrazione, ma addirittura possibile a costo zero!
Oggi Lei ci viene a parlare di una nuova Isola Ecologica che sorgerà in pieno centro abitato; bene, perché allora, invece del costosissimo porta-a-porta, grazie a questa ulteriore possibilità rappresentata dalla nuova Isola non si è previsto un incremento degli incentivi ai cittadini? Forse perché l’ing. Basile difetta del portentoso intuito che La caratterizza? E, appurato il limite nella sagacia dell’ingegnere, ci sa spiegare a cosa serve il da Lei tanto decantato “know-how” delle ditte, una volta che queste risultano vincolate al porta-a-porta?
Differenziata, porta-a-porta e costi
Il Sindaco si è poi soffermato sulla questione concernente il complesso problema della “differenziata”. Ora, a ben vedere, quando si hanno le conoscenze necessarie il problema risulta essere molto meno complesso di quel che appare. Diventa, oltre che complesso, anche inestricabile quando non se ne ha cognizione alcuna.
Dopo aver sostenuto che il porta-a-porta costituisce la soluzione migliore per ottenere alti livelli di “differenziata”, il Sindaco ci ha pure tenuto a dire che la “differenziata” sarebbe un sistema complesso e insieme costoso. Quindi, addio favolosi risparmi di cui parlava fino a non molto tempo fa.
Intanto, faccio osservare che ad essere costosa non è la “differenziata” in sé, poiché nella vita tutto è relativo; infatti, la convenienza economica della “differenziata” risulta diversa a seconda dell’area geografica alla quale ci riferiamo. La “differenziata” è sempre conveniente al Nord e nel Centro dell’Italia, dove i costi di conferimento negli inceneritori sono mediamente pari a 150 euro per tonnellata di rifiuti. È non-conveniente al Sud e nelle Isole in quanto il conferimento qui costa molto meno, in media 80/90 euro per tonnellata.
Fare la “differenziata” stradale, più economica rispetto al porta-a-porta, costa mediamente 111 euro per tonnellata sul territorio nazionale. Il porta-a-porta ne costa addirittura 145 nei comuni che abbiano una popolazione superiore ai 10.000 abitanti o inferiore ai 100.000.
Si spiega così il problema del perché al Nord la “differenziata” proceda molto più speditamente che al Sud; problema che molti fanno – erroneamente – derivare da una differenza antropologica, al Sud saremmo cioè “meno civili” che al Nord. Cazzate! Al Sud, già i soldi sono pochi, se poi ci mettiamo a “sperperarli” per l’ambiente…
Ma si spiega soprattutto perché, in alcuni comuni del Nord, la “differenziata” risulta conveniente sempre, anche quando si adotta la costosa modalità del porta-a-porta. Modalità che diventa vero e proprio salasso quando la si adotta al Sud.
La soluzione meno costosa, esimio signor Sindaco, è allora un’altra. La “differenziata” al Sud diventa economicamente vantaggiosa solo nel caso in cui si punti tutto sulle Isole Ecologiche e sul conferimento volontario a quelle Isole da parte dei cittadini. Per fare questo, però, occorre che il cittadino venga incentivato. Come? Niente di più semplice, adesso passo a spiegarlo.
Bisogna dare al cittadino la possibilità di vedersi riconosciuto il lavoro fatto: se, per ipotesi, la sua produzione annua di “indifferenziata” gli costa 100 euro di servizio, laddove ne conferisse il 50% all’Isola sotto forma di “differenziata”, a quel cittadino andrebbe riconosciuto un risparmio in bolletta pari alla differenza tra il costo di conferimento all’inceneritore e quello ai circuiti della “differenziata”. Consideri che tale differenza si aggira intorno ai 40 euro per tonnellata nella nostra area geografica; quindi, il cittadino del nostro esempio si vedrebbe riconosciuto uno sconto non da poco!
Conclusioni
Potrei dilungarmi ancora a lungo sull’esteso elenco di corbellerie messo in mostra dal Sindaco (dall’illogicità insita, per esempio, nella decisione di avviare la sperimentazione partendo dal quartiere “Bachelet”, passando per la favola del “pulisci-spiaggia” di proprietà di un ATO che sta per defungere e di cui le ditte potrebbero venire a conoscenza solo rivolgendosi a un chiromante, fino alla “scatola vuota” che è di fatto il Bando approntato per la nuova Gara), ma preferisco, per ora, limitarmi a ribattere a una Sua ennesima caduta di stile.
Caro Sindaco, le mie polemiche non hanno mai contenuto “allusione” alcuna e, tanto meno, sono mai state volte a “sporcare” l’immagine di chicchessia. Ho sempre denunciato invece, da una parte, il dolce sonno in cui sono sprofondati la gran parte dei nostri amministratori e, dall’altra, le Sue inutili arrampicate sugli specchi pur di difendere qualcosa che risulta oggettivamente indifendibile.
Arrampicate che non potevano risultare nient’altro che prodromiche al capitombolo finale, quello Suo di oggi.
Mimmo Forleo