In difesa di Life, e pure di Michele Cristella

In difesa di Life, e pure di Michele Cristella

17 Ottobre 2012 0 Di Life

Vorrei ricordare a tutti gli utenti (anonimi e non) che Life è proprietario unico e unico responsabile di un blog che risulta essere aggregatore di pareri e opinioni diverse. Quindi, eventuali responsabilità penali derivanti da post o commenti poco responsabili ricadrebbero in primis su di lui. Per questa ragione bisogna accettarne le decisioni anche quando possono sembrare poco o nulla informate dalle conoscenze basi del diritto e a volte della logica. E comunque andrebbe ringraziato sempre per lo strumento che ha saputo creare e mettere a disposizione di un’intera comunità, gratuitamente.

Detto questo, vorrei far notare pure la differenza che passa tra un’opinione che possiamo definire responsabile, pur nella sua crudezza, e una totalmente irresponsabile, come se ne vedono apparire spesso su questo blog.

Ad alcuni lettori non sarà sfuggito il passaggio finale apparso nell’ultimo articolo a firma di Michele Cristella (pubblicato anche da Pinuccio Favale) in cui il sindaco viene definito “asino fra i suoni”. Pur essendo anch’io meridionale, devo ammettere che non conoscevo il significato di tale locuzione e ho dovuto fare qualche ricerca per apprenderlo.

Stando ad una risposta contenuta in “Yahoo! Answers”, la sua traduzione in italiano sarebbe “sentirsi frastornati come un asino in mezzo ai suonatori”. Un secondo utente, meno interessato alle traduzioni letterali, tagliando corto si è preoccupato di fornirne la traduzione semantica: “uno scemo in mezzo a individui cui piace sguazzare nel fango…”.

La seconda delle due traduzioni, specie se riferita a persona fornita di nome e cognome, appare forse molto meno responsabile della prima, ma appare così solo se non teniamo conto del fatto che ormai nell’immaginario comune il politico in genere viene identificato come colui a “cui piace sguazzare nel fango”. Come dare torto all’immaginario comune alla luce degli ultimi eventi illustranti il malcostume diffuso tra i politici?

Considerato quindi ciò di cui si dice convinta l’opinione pubblica, una definizione che può sembrare a tutta prima offensiva, “uno scemo”, miracolosamente assume le sembianze di un complimento: dato il contesto, “scemo” è colui che non partecipa ai giochi di cui si rendono protagonisti i politici in generale. (Tarasco, che dev’essere poco esperto in proverbi e modi di dire almeno quanto me, a questo modo di dire avrebbe dovuto rifarsi anche quando veniva apostrofato come “manovrato da burattinai”. Ne avremmo guadagnato tutti se lo avesse fatto.)

Chiediamoci adesso se sia possibile che il miracolo di cui sopra possa darsi anche nel caso in cui un utente, invece di rifarsi a un modo di dire tradizionale, affermi chiaro e tondo “conosco bene i due monelli ( già consiglieri della passata amministrazione) e non possono erigersi a censori della politica palagianese dato il loro trascorso.”

Sembra evidente che per riavere il miracolo dobbiamo attendere un’altra occasione. I due soli significati che possiamo attualmente attribuire a quella frase sono i seguenti: 1) Ribellina è a conoscenza di gravi atti compiuti dai “due monelli” quando facevano parte della passata amministrazione, e ce ne darà conto prossimamente e sicuramente, questa volta firmandosi; 2) Ribellina non ce l’ha specificamente con i due ma non ritiene di poter assolvere chi comunque ha fatto parte di un’amministrazione che, anche a suo dire, ne avrebbe fatte di cotte e di crude. In entrambi i casi, credo sia d’uopo dare il benvenuto a Ribellina nel club dei “livorosi”.

Mimmo Forleo