Interviste a Placanica…

1 Dicembre 2006 Off Di Life
Placanica, senza peli sulla lingua, rivela alcuni retroscena del G8 di Genova utili a capire il perch? si sia arrivati alla morte di un uomo.
Subito si rialza il polverone sul G8: c'? chi chiede una commissione parlamentare d'inchiesta, chi vuole la riapertura del processo, chi invece si schiera a totale difesa dell'operato delle forze dell'ordine.
Le parole di Placanica sono forti, accusatorie, sicuramente dettate dalla rabbia di un ex-carabiniere ora disoccupato e dimenticato, ma contengono comunque delle verit? e non sono frutto di alcuna strumentalizzazione.
Ora sta al dibattito politico-parlamentare ed al fronte giuridico valutare queste dichiarazioni e far luce su questa tragica e misteriosa vicenda italiana.

Nel mio piccolo io invece vorrei semplicemente che si aprisse un piccolo orifizio in quei testoni destrorsi, ottusi ed antiquati attraverso cui possa filtrare la luce della comprensione che permetta loro, giudici inquisitori del pacifismo, di non fare di tutta l'erba un fascio.
Affinch? non siano, ieri, un centinaio di anarchici (Black block), privi di ogni ideale e colore politico, con le devastazioni di Genova, ed oggi, qualche decina di imbecilli inneggianti Nassiryia, a fungere da pretesto per screditare e diffamare l'intero movimento pacifista.
Il movimento pacifista ? radicato e diffuso in tutto il mondo, abbraccia ed accomuna gente di ogni et?, razza e religione, non ha colore politico e coi politici non ha nulla a che fare.
Il movimento pacifista ? il Social Forum, sono i No-Global, sono le associazioni no-profit e non governative, sono le associazioni di volontari religiosi, sono i “medici senza frontiere” e tutti coloro che quotidianamente si impegnano per costruire un mondo diverso, pi? equo, partendo dal rifiuto incondizionato di ogni guerra, portatrice di morte e miseria.
La piazza ? l'occasione per ritovarsi e manifestare civilmente la propria causa, la propria lotta.
Purtroppo ci saranno sempre degli imbecilli che si servono di queste occasioni per sfogare le proprie frustrazioni con atti di teppismo.
Costoro non sono pacifisti, fanno il gioco della destra.
Costoro valgono quanto Al-Qaeda, quanto Saddam, e se mi permettete quanto Bush: fanno della violenza il loro strumento di lotta.

Di seguito riporto gli articoli contenenti le interviste a Placanica, nella speranza di suscitare un'equa riflessione e comprensione dei fatti, anche in chi, ottenebrato dalla propria faziosit? politica, ? solito fare di “tutta l'erba un fascio”!
Che l'orifizio di luce sia con voi!
Un saluto a Massud.

Peace&love (un nick a caso…)

da repubblica.it del 29 novembre:

CATANZARO – “Continuavano con il lancio di oggetti, io ho gridato che avrei sparato. Poi ho sparato in aria. Due colpi, tutti e due in aria”. E sul selciato rimase Carlo Giuliani, colpito in testa dal proiettile. E' quanto racconta in una lunga intervista al quotidiano Calabria Ora, Mario Placanica. L'ex carabiniere accusato e poi prosciolto per la morte di Giuliani avvenuta durante il G8 di Genova, descrive in modo parzialmente nuovo quelle drammatiche ore del 20 luglio 2001. E le sue parole danno subito il “la” alla polemica politica con il Prc che chiede una commissione di inchiesta sul G8 e Casini che si dice “assolutamente contrario”.

Placanica ricostruisce cos? una tra le pagine pi? nere della storia d'Italia. Dall'arrivo a Genova: “I superiori ci dicevano di stare attenti, ci raccontavano che ci avrebbero tirato le sacche di sangue infetto. Ci dicevano di attacchi terroristici. La sensazione era come se dovessimo andare in guerra”.

Un clima che gener? violenze continue. Poi arriv? piazza Alimonda, il Defender con a bordo Placanica che resta intrappolato e accerchiato dai manifestanti: “Ci hanno lasciato soli, ci hanno abbandonato. Potevano intervenire perch? c'erano i carabinieri e anche gli agenti della polizia. Potevano fare una carica per disperdere i manifestanti e invece non hanno fatto niente. Quel momento ? durato una vita”. E tornano alla mente le immagini di un plotone dei carabinieri fermo a poca distanza dalla jeep attaccata.

Poi la morte di Giuliani. Al rientro di Placanica in caserma, i colleghi “mi hanno fatto una festa, mi hanno regalato un basco del Tuscania, 'benvenuto tra gli assassini', mi hanno detto. Si, erano contenti. Dicevamo Morte sua vita mia, cantavano canzoni. Hanno fatto una canzone anche su Carlo Giuliani. Io ero assente, non volevo stare con nessuno, mi sentivo troppo male”.

Poi il processo. Che, per?, non fuga tutte le ombre e si conclude con l'assoluzione del militare: il colpo ? stato deviato da un sasso. Una carambola mortale che sarebbe costata la vita a Giuliani. “Sono stato un capro espiatorio usato per coprire qualcuno. Le porte sono chiuse per Placanica. Per? se vengo congedato per problemi psichici chi mi crede” continua l'ex carabiniere.

A distanza di cinque anni dalla morte di Giuliani, Placanica ritiene di essersi trovato in “un ingranaggio pi? grande di me. Ero nel posto sbagliato, non si potevano mandare ragazzi inesperti e armati in quella situazione”. Molti gli interrogativi che si pone l'ex carabinieri: “Secondo me sul G8 non ? stata detta tutta la verit?. Ci sono troppe cose che non sono chiare, come ad esempio: perch? alcuni militari hanno 'lavorato' sul corpo di Giuliani? Perch? gli hanno fracassato la testa con una pietra? Ritengo che cremare il corpo di Giuliani sia stato un errore, forse si sarebbe potuto scoprire di pi?. Sono alla ricerca della verit?. Come fanno a dire che l'ho sparato in faccia. Non ? vero. E' impossibile. Non potevo colpire Giuliani. Ho sparato sopra la ruota di scorta del Defender”.

Una versione che, riferisce il 'Quotidiano della Calabria' sarebbe circolata anche “negli ambienti del Viminale” dove ieri si parlava di un “colloquio confidenziale” dello stesso Placanica.

Le parole di Placanica provocano l'immediata reazione di Rifondazione comunista. Il segretario Franco Giordano chiede una commissione d'inchiesta sul G8. Mentre la madre di Carlo, Heidi Giuliani senatrice di Rifondazione, commenta: “Vorrei che Placanica venisse messo sotto protezione. 'Spero che la magistratura apra immediatamente un'inchiesta e che la verit? venga ristabilita in un tribunale”.

E lo stesso Placanica accoglie con favore la proposta di Rifondazione di una commissione d'inchiesta: “Ben venga, sarebbe l' occasione per fare luce su quello che ? accaduto quel giorno”, spiega in un'intervista al network della sicurezza GrNews.it. “Attualmente sono disoccupato – spiega Placanica – e non posso rientrare nelle forze di polizia, come invece mi farebbe piacere. L'Arma dei Carabinieri mi ha usato e poi cestinato”.

Sulla richiesta dei protezione avanzata dalla senatrice Haidi Giuliani, madre di Carlo, Placanica dice di non sapere “se attualmente sono in pericolo….”.

La proposta del Prc scatena immediatamente la replica di Pierferdinando Casini: “L'Udc ? totalmente contraria ad una commissione d'inchiesta sui fatti di Genova”, ma se la sinistra “vuole continuare a destabilizzare le Forze dell'ordine e distrarle dai loro compiti istituzionali, quella di una Commissione d'inchiesta ? una proposta giusta”.

Le parole di Placanica vengono contestate dal comando generale dell' Arma, che rimette alla valutazione dell'autorit? giudiziaria il testo dell'intervista. Il comando sottolinea che “le dichiarazioni del Placanica, soprattutto in relazione ai fatti specifici ora addebitati a militari dell'Arma, mai emersi nelle richiamate sedi di indagine, non possono che essere lette, pertanto, con sorpresa e perplessit?, sia per la inverosimile gravit? dei contenuti sia per la loro tardiva rivelazione”.

da repubblica.it del 30 novembre:

ROMA – Nuove accuse da parte di Mario Placanica, il carabiniere incriminato e poi prosciolto per la morte di Carlo Giuliani al G8 di Genova. “A Genova hanno inquinato le prove e alla fine ho pagato solo io, ma mi auguro di poter contribuire ad accertare la verit?, anche se gi? mi hanno detto che non uscir? mai”, ha detto Placanica in una intervista a Rtl 102.5.

Sulla vicenda oggi interviene anche il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, affermando che “la via maestra da seguire ? quella della riapertura dell'inchiesta giudiziaria”. “Per i casi di Genova risollevati dalle presunte rivelazioni dell'ex-carabiniere Placanica che uccise negli scontri del G8 il povero giovane Giuliani, ? certo necessario fare chiarezza nello stesso interesse dell'Arma”, ha motivato Cossiga.

Nell'intervista a Rtl, Placanica ricostruisce quel giorno del 2001. “Io ero addetto al lancio dei lacrimogeni, ma… me lo tir? dalle mani perch? diceva che non ero idoneo a sparare, perch? non sapevo sparare… invece io ho sparato a parabola, normalmente, come si spara sempre, in regola. Ma lui mi diceva che dovevo sparare ad altezza d'uomo… stavo male, mi hanno spostato vicino a Piazza Alimonda, dove ho visto pestare a sangue dei manifestanti, fino a che non gli uscivano le bave bianche dalla bocca. Sono salito sulla camionetta, un plotone ci faceva da scudo, ma poi i manifestanti hanno attaccato e i carabinieri sono arretrati, scappando”.

“Hanno lasciato i mezzi senza protezione e a quel punto – ricorda Placanica – i manifestanti ci hanno aggrediti, c'era lancio di pietre, di oggetti, hanno rotto i vetri della camionetta… ricordo benissimo, io quel giorno ho sparato in aria, e davanti a me c'era solo il fumo dei lacrimogeni e della pistola, io Carlo non l'ho visto, ho mirato in aria, avvertivo pericolo, la camionetta era piena di oggetti, io li scalciavo fuori con i piedi…”.

Placanica conferma quindi di aver sparato in aria: “Si, io ho sparato in aria, e loro ci hanno abbandonato, non sono intervenuti, anche se potevano: erano in numero superiore ai manifestanti, invece ci hanno lasciato soli, non hanno fatto niente, hanno aspettato che qualcuno di noi morisse”.