L’AGENZIA DELLE ENTRATE HA VARATO IL MODELLO CDC.di Cleto Iafrate

19 Agosto 2010 0 Di Life

L’AGENZIA DELLE ENTRATE HA VARATO IL MODELLO CDC:

“Comunicazione Dati Catastali” oppure “Compressione Diritti del Contribuente?”

– di Cleto Iafrate

Lo scorso mese di luglio lo Statuto dei diritti del Contribuente, emanato in data 27 luglio 2000 con Legge nr. 212, ha compiuto il suo decimo compleanno.

La norma venne definita una legge innovativa, che per la prima volta attribuiva ai contribuenti dei diritti nei confronti dell’Amministrazione Finanziaria, in attuazione dei principi di democrazia e trasparenza al sistema impositivo.

Con particolare favore venne accolto l’art. 6, comma 4, dello Statuto, il quale prevede che “Al contribuente non possono, in ogni caso, essere richiesti documenti ed informazioni già in possesso dell’Amministrazione Finanziaria o di altre amministrazioni pubbliche indicate dal contribuente.”

Questa norma ha ricevuto anche la blindatura dalla Corte di Cassazione; la quale, con la pronuncia n. 12284 del 5 ottobre 2001, ha ribadito il divieto di chiedere al contribuente informazioni o documenti di cui l’A.F. è già in possesso, in quanto è suo compito procurarsi d’ufficio tutte le informazioni di cui ha bisogno.

Orbene. L’Agenzia delle Entrate con il provvedimento prot. nr. 2010/83561 del 25 giugno 2010, oltre ad aver approvato il nuovo “modello 69” (un modulo che occorre compilare all’atto della registrazione dei contratti di locazione, in cui, sostanzialmente, vengono ripetuti tutti i dati che sono già riportati sul contratto che si intende registrare), ha disposto anche la nascita di un nuovo modello, denominato CDC (acronimo di Comunicazione Dati Catastali).

Con il nuovo modello CDC il contribuente deve comunicare all’amministrazione i dati catastali relativi a beni immobili oggetto di cessione, risoluzione e proroga di contratti di locazione già registrati al 1° luglio 2010.

Tale modello viene presentato all’ufficio, per ora solo in formato cartaceo, nel termine di 20 giorni dalla data del versamento attestante la cessione, risoluzione o proroga dei contratti di locazione.

E’ giusto il caso di sottolineare che i dati comunicati con il modello CDC, oltre ad essere presenti in Anagrafe tributaria, sono anche riportati sul contratto di locazione che si intende prorogare, risolvere e/o cessare; i cui estremi di registrazione sono richiamati sull’attestato di versamento (punto 10 del mod. F23).

Inoltre, non è condivisibile la tesi secondo cui il Mod. CDC sarebbe necessario per combattere il fenomeno degli “immobili fantasma”: chi possiede un “immobile fantasma” difficilmente lo concede in affitto con contratto regolarmente registrato; inoltre, il mod. CDC si sarebbe potuto richiedere solamente a quei contribuenti che hanno registrato contratti di locazione privi degli estremi catastali degli immobili locati, piuttosto che indistintamente a tutti i contribuenti.

Cleto Iafrate