LE PRIME 100 MARATONE DI MICHELE GIAMMANCO

LE PRIME 100 MARATONE DI MICHELE GIAMMANCO

24 Ottobre 2014 1 Di Life

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‘Amo correre, è una cosa che puoi fare contando sulle tue sole forze, sui tuoi piedi e sul coraggio dei tuoi polmoni” (cit.Jesse Owens)”… e di coraggio i polmoni di Michele  Giammanco, classe 1948, ne hanno davvero da vendere visto che ha tagliato, domenica scorsa a Pescara, il suo 100° traguardo tra maratone ed ultramaratone.

La maratona è la specialità regina dell’atletica leggera, dalle antichissime e gloriose tradizioni: si corre sulla distanza di 42,195 km e richiede una preparazione fisica, allenamenti costanti, un impegno psichico ed uno spirito di sacrificio non di poco conto, il tutto supportato da forti e a volte anche personali motivazioni.

Cosa potrà aver spinto il ”nostro” atleta Michele Giammanco a percorrere per ben 100 volte questa distanza ( e anche di più lunghe) in tanti posti differenti in Italia ed all’estero?

Forse la costante ricerca di cercare i suoi limiti, il senso di avventura di conoscere posti nuovi o forse, semplicemente la voglia di correre.

Non ci sono traguardi a lui preclusi, ha tagliato quello di Venezia nel 2007 in 3h 21m 27s, di Reggio Emilia  nello stesso anno percorsa in 3h 09m06, di Siracusa percorsa in 3 h 09m 01s nel 2009, di Piacenza nel 2010 chiusa in 3h 21m 18s e ancora Milano, Treviso, Napoli, Roma, Firenze, Ferrara  e poi ancora, New York, Parigi, Madrid, Budapest, Sofia, Marocco, Malta, Vienna, Berlino, e tante, tante altre ancora.

Per le sue imprese Michele non è un maratoneta, ma è ”Il Maratoneta”: il guru per i runners dell’Athletic Team Palagiano per coloro che hanno avuto il desiderio di avvicinarsi a quella distanza e che non potevano non chiedere a lui suggerimenti e perché no anche aiuto nei momenti più difficili delle preparazioni.

E sempre stato lì, pronto ad accompagnare chiunque ne facesse richiesta per un’uscita di 30 km; non dà consigli se non richiesti, ma è lì sempre al fianco dell’allievo, nella sua umiltà, nel suo silenzio, nella sua concentrazione, con il rispetto verso una disciplina certamente dura ma non fatta solo per superuomini e superdonne.

Grazie alla sua “scuola” l’Athletic Team può annoverare circa una ventina di atleti che hanno percorso e portato a termine una maratona, che hanno provato quelle sensazioni che Michele ancora prova ad ogni traguardo, ed è per questo che è stato celebrato da tutta la squadra.

Celebrare la sua persona non significa riconoscerne solo i meriti sportivi, ma anche quelli di uomo dal grande altruismo, di marito e padre affettuoso e di nonno amorevole, di una persona che ha scoperto in età non più giovanissima di essere quell’atleta che gli ha permesso di partecipare al campionato mondiale della 100 km di Seregno giungendo all’ottavo posto di categoria o alla 100 km del Passatore salendo sul gradino più basso del podio.

Una voce che gira tra i runners palagianesi, è che abbia imparato prima a correre che a camminare.

L’augurio di tutto l’Athletic  Team Palagiano è che Michele possa percorrere tantissime altre maratone con la stessa passione con la quale ha corso la sua prima 42, e continuare ad essere un esempio per i giovani (ai quali dice sempre che senza sacrificio non si va da nessuna parte) e per chi, come lui, sceglie la corsa quale filosofia di vita.