OSSERVATORE ROMANO

13 Settembre 2005 Off Di Life

La testata giornalistica della santa sede si chiama appunto ?osservatore romano?, da qualche tempo si limita ad osservare, forse per miopia, tutte le pagliuzze, ma non le travi conficcate negli occhi di questa Italia alla deriva.
Desidero partire dal principio che al creatore non interessano ne razza ne sesso ne sessualit? delle persone.
Ma sono i fatti che contano.
Una serie di rilevazioni fatte dal ministero dell'educazione ? emerso che ogni anno c?? fortissimo calo di presenze nelle ore di religione.
La percentuali dei ragazzi che non prende parte all? ora di religione ? passata dal 11 al quasi il 38%.

Un dato che dovrebbe piuttosto preoccupare ?l?Osservatore?, personalmente me ne compiaccio ! Sicuramente non ? preoccupante per il governo che in tutta serenit? a fronte di questi dati, ha varato l'immissione a ruolo di 15.000 insegnati di religione nell'arco di 3 anni, di cui oltre 9.000 a partire dal prossimo.
Una manovra effettuata per la prima volta nella storia della repubblica.La precariet?, invece, di insegnanti di altre materie viene quasi trascurata e si lascia posto a questi insegnanti che tra l'altro vengono scelti in base a dei criteri discrezionali della curia stessa.
Insomma nuovamente ci ritroviamo la chiesa con le mani in pasta nel nostro Stato.
L?osservatore che non osserva, si dimostra molto carente nell?osservare un altro aspetto importantissimo di questa nostra Italia vale a dire: La questione morale.
Per assurdo ci ritroviamo in TV un Giulio Andreotti che pontifica di etica. Ma non ? come mettere un pedofilo a fare il direttore di un asilo? ? Neanche una parola di sdegno abbiamo sentito dall?osservatore sulle leggi salva potenti.
Non una parola sui numerosissimi inquisiti che occupano il parlamento italiano.
Non c?? nulla da osservare nello scandalo che ha compromesso il governatore della Banca d?Italia, un?istituzione gestita come se fosse un ente privato; e dov?era colui che avrebbe dovuto effettuare controlli sull?emissione dei titoli di Banca 121 e sui Bond argentini della Parmalat, motivo per cui intere famiglie hanno perso moltissimi risparmi?
Quando sta a cuore la famiglia all?osservatore romano?
Quando essa viene messa al lastrico da truffatori, da governanti alla ?Vanna Marchi? perch? non una parola sulla Famiglia.
L?osservatore e il piccolo coro delle voci bianche irrompono sulla scena solo quando finalmente e con coraggio c?? chi  cerca di offrire proposte affinch? non vengano negati dei diritti alle coppie di fatto.
In Italia la convivenza non ?, al momento, disciplinata da nessuna legge specifica. Ci? vuol dire che la situazione delle coppie di fatto spesso ? vaga e confusa e i due partner rischiano di vedersi negati alcuni diritti fondamentali.
Ecco come verrebbe distrutta la famiglia secondo l?osservatore romano e il piccolo coro delle voci bianche dirette dal maestro Follini con la doppia regia di Bondi e Cicchetto.

Allego scheda:

  • Se uno dei due partner ha bisogno di un intervento medico urgente e rischioso, l'altro non pu? autorizzarlo, visto che non figura come parente.
  • Il convivente non pu? chiedere permessi di lavoro se il partner si ammala.
  • Il convivente che collabora all'impresa dell'altro non ha nessun diritto. Meglio, quindi, premunirsi con un regolare contratto di societ? o di lavoro dipendente
  • Se la convivenza termina, il convivente in stato di bisogno non ha diritto a nessun sostegno economico da parte dell'altro
  • Se dalla convivenza sono nati dei figli e questi sono ancora minorenni nel caso in cui la convivenza cessi, l'affidamento ? stabilito in base al criterio dell'interesse del minore. Se vi ? disaccordo, l'affidamento ? deciso dal tribunale per i minorenni. Anche dopo la cessazione della convivenza, il genitore ha l'obbligo di mantenere il figlio che conviva con l'altro partner
  • In caso di maltrattamenti di un convivente nei confronti dell'altro si configura il reato di maltrattamenti in famiglia
  • Se uno dei conviventi sconta una pena detentiva, il partner ha lo stesso diritto a colloqui e permessi di un coniuge
  • Se cessa la convivenza il proprietario o l'intestatario del contratto d'affitto ha diritto a restare nell'abitazione, salvo un diverso accordo tra le parti. Tuttavia non ? lecito “cacciare” l'altro convivente e ogni contrasto dovr? essere risolto dal giudice
  • Se uno dei due conviventi muore e l'appartamento era di sua propriet?, quest'ultimo spetta agli eredi legittimi del defunto. Il convivente potr? continuare ad abitarlo solo se l'altro ne aveva disposto con testamento in suo favore;

           Se invece la casa era in locazione, il convivente ha diritto di subentrarvi nel contratto.  

W ZAPATERO

Cordialmente