Quei pacifisti cos? modaioli e poco sinceri

1 Agosto 2006 Off Di Life

Un pacifismo ideologico, che si rianima dal suo torpore solamente quando a fare una guerra, giusta o sbagliata che sia, sono gli americani. Come se di guerre, purtroppo, negli ultimi 30anni non ne abbiamo viste! Come se i soli guerrafondai sulla faccia della terra, a torto o ragione, sono solo gli americani ed i loro alleati. Quando mai, questi movimenti pacifisti hanno sfilato davanti la sede  dell?ONU per chiedere maggiore impegno in favore della pace nei tanti teatri di guerra al mondo: il Chasmir ? le tante guerre africane ? la persecuzione delle popolazioni tibetane ad opera dei Cinesi ? la guerra quasi dimenticata tra Russia e Cecenia ? e cos? via. Dov?erano e dove sono questi pacifisti quando si parla di queste guerre! Magari qualcuno di loro avr? anche manifestato in qualche occasione, ma erano talmente pochi che nessuno se ne sar? accorto.

Parlano ancora di un?america imperialista che con le sue multinazionali, dalla coca -cola al petrolio, influenza la cultura e la politica di mezzo mondo. Come se fossero l?unico paese ad interessarsi di economia. In realt?, molti di questi paesi sono ?amici? e non si possono attaccare! Cari pacifisti, come mai non avete mai ?gridato? al boicottaggio della vodka a causa dell? aggressione Russa in Afghanistan o in Cecenia? Avete mai sentito parlare del Made in China? Un marchio internazionale famoso soprattutto per lo sfruttamento del lavoro minorile e manodopera sottopagata.  Non ? che il vostro pacifismo decotto e preconfezionato funziona unicamente quando c?? d?attaccare la bandiera a stelle e strisce!?

Sfilano i pacifisti e portano in piazza tutto il loro repertorio fatto delle ben poco pacifiche vetrine rotte, macchine incendiate, slogan antiamericani ? bandiere bruciate ecc. Episodi che si sono sempre verificati! Questo con buona pace della maggior parte dei pacifisti che saranno realmente pacifici. Nel vivo della guerra irachena, gli abbiamo visti protestare pi? contro gli americani che contro i beduini islamici del deserto i quali, davanti alle telecamere, si divertivano a sgozzare le teste dei loro prigionieri: militari e civili. La guerra era sbagliata ed inutile? Forse! Per?, intanto abbiamo scoperto che in questi paesi c?erano scuole per terroristi di tutte l?et? pronti ad immolarsi per l?islam e colpire l?infedele occidentale ovunque. Adesso, sfilano e si mostrano solidali con i palestinesi filo Hezbollah del Libano del sud. Un partito integralista, che non appena ? andato al potere, uno dei primi provvedimenti  presi ? stato quello di disconoscere lo stato di Israele e, al pari del vicino Iran, ne vorrebbe l?eliminazione dalle cartine geografiche.

Hanno sposato i cosiddetti valori della ?non violenza? ma non si capisce bene se sono solo bandiere arcobaleno da sventolare, oppure, anche dei concetti etici ben definiti da rivendicare sempre e comunque. Valori  liberi da qualsiasi vincolo di appartenenza politica. Se ? giusta la seconda ipotesi, a mio modo di vedere, ci sarebbe da rimettere in discussioni molti dei simboli del pacifismo moderno. Primo tra tutti l?osannato Premier spagnolo Zapatero, uomo di pace tra i movimenti per aver ordinato l?immediato ritiro delle truppe dall?Iraq, criticato in patria a causa di una politica fin troppo repressiva nei confronti dell?immigrazione clandestina. A Gilbelterra, appena un anno fa, furono feroci le polemiche nei suoi confronti, dopo che una televisione locale mostr? un video choc in cui la polizia spagnola ?sparava? ad altezza d?uomo verso i clandestini. E che dire poi dell?eterno mito cubano F. Castro. Nonostante sia considerato uno degli ultimi dittatori al mondo, continuano i lacch? nei suoi riguardi da parte di tutta la sinistra radicale con in testa un? intellettuale di lusso qual ? Gianni Min?. Da non dimenticare Che Guevara, l?uomo pi? idolatrato dalla sinistra internazionale. Adesso, ognuno di noi pu? avere le idee che vuole ma, da qui, a descrivere un combattente, ispiratore di diverse rivoluzioni armate come un ?pacifondaio? e tenerone a tutti costi ce ne passa.

Partecipano con disciplina ai vari convegni che periodicamente sostengono gli ex sequestrati italiani in Iraq, davanti a platee di pacifisti festanti: Le due ?Simona? e Giuliana Sgrena. Delle volontarie le prime e giornalista la seconda. Erano in Iraq come gente di pace si diceva. Cercavano di salvare vite umane e raccontare il dramma della guerra. Lo spirito di solidariet? ha sempre  caratterizzato le loro azioni. Considerano deboli e martoriati dalla guerra terroristi talmente deboli da non riconoscere neppure  gli ?amici?. Tenerle in ostaggio per ricattare l'Italia e minacciare di decapitarle; insomma talmente deboli e bisognosi di carezze consolatorie da poter decidere della loro vita e della loro morte. Ammazza che debolezza. E che gentiluomini, quanta solidariet? manifestano nei confronti di chi gliene ha date in buona o cattiva fede. Siamo al delirio! E che signora la Sgrena, preferisce dedicare delle piazze ai ?martiri iracheni? anzich? alle vittime italiane di Nassirya, uccisi barbaramente dai terroristi. Un discorso a parte merita invece il povero E. Baldoni ( pace all?anima sua)! I movimenti  l?hanno eletto nuovo martire del pacifismo italiano. Un uomo andato in Iraq a fare il turista volontario della Croce Rossa e che, nelle frazioni di tempo, non aveva perso l?opportunit? per farsi fotografare sorridente in mezzo a due iracheni imbracciando un Kalashnikov.

Un pubblicitario e pubblicista, collaboratore di alcune note multinazionali americane tra le quali anche la coca ? cola, non m?intendo molto di pacifismo, ma con una mitraglietta in mano cosa ci faceva!? Si guadagnavi la pagnotta (e non solo quella) ideando e realizzando spottini consumistici per le multinazionali odiate a sangue; le odiava al punto da farsi fotografare armato con un paio di beduini; poi arriva agosto, le schifose multinazionali (che lo strapagavano) gli garantivano (contrattualmente) lunghe ferie e lui, ha preferito trascorrerle in Iraq nei panni del samaritano islamico e complice di chi l?ha poi sgozzato.

Queste sono solo alcune delle tante contraddizioni dei cosiddetti movimenti per la pace che mischiano le bandiere arcobaleno con le bandire rosse e i berrettini inconfondibili da leader Marxismo. Moralisti, appunto; poi qualcuno pi? anzianotto tra loro, viene eletto in Parlamento e vota lo stesso per il rifinanziamento di una missione militare contro il quale manifesta tutti i giorni; anche se si chiama ?voto di fiducia?.
Per quanto mi riguarda, credo che esiste un solo pacifismo non violento: quello gandhiano.

Rispettosamente, barracuda