Riflessione .
13 Luglio 2009Esistere senza la forza e la determinazione per sostenere le cose in cui crediamo significa privare il proprio ego del senso stesso della vita, equivale a perdere la stima di se stessi .
Se resti isolato per le cose in cui credi e hai la certezza che il tuo credere è “cosa buona” non perderai il sorriso e le tue giornate saranno soddisfacenti. Una vita di serie A non ha mai a che fare con la quantità .
Falcone , Borsellino, Dalla Chiesa e gli altri EROI lo avevano capito perfettamente e si sono fatti assertori di un modus vivendi in cui la serenità e l’amore per i loro principi non hanno mai abbandonato il loro spirito perfettamente armonizzato all’universo,nemmeno quando la putrida puzza dell’agguato mortale gli era a ridosso.
Sapevano che la vita comunque finisce e non si ponevano il problema della quantità perchè vivere cent’anni supinamente era una alternativa insapore,incolore,scadente.
Volevano appartenere a quella schiera esigua di uomini che alla propria vita hanno voluto conferire il senso più alto, l’unico che gli avrebbe dato modo di congedarsi con la testa alta ed il cuore appagato.
Volevano poter dire nell’ultimo istante di aver vissuto nell’unico modo degno di un uomo che sa di aver fatto quasi tutto ciò che poteva per raggiungere il suo obbiettivo: dare il suo contributo per una società che può migliorare, che deve migliorare.
Migliorarsi è un imperativo categoricoi per correggere le vie traverse in cui potrebbe infilarsi l’evoluzione. Migliorarsi per tutti coloro che ci hanno creduto, per non vanificare i loro sforzi , per i nostri figli , i loro e quelli che verranno dopo perché erediteranno la Terra.
Gabriele Gisonna