Viaggiare controcorrente

19 Maggio 2005 Off Di Life

Siamo partiti il 28 aprile per un viaggio che si annunciava lungo e faticoso, nonch? ricco di incognite: l?unica certezza erano i circa 2000 km da percorrere e niente alberghi o ristoranti. Visto che il tempo non mancava ne abbiamo approfittato per conoscerci meglio (dividevamo il pullman con i giovani di Massafra) per pregare, come pure per imparare dei canti in francese, cos? da dissipare quelle ombre che quasi tutti ci portavamo dentro. Dopo diverse soste, dopo le Alpi, dopo la splendida apparizione notturna della minimale e moderna Basilea,? siamo arrivati, verso le ore 6 del 29 aprile a Brumath, piccola cittadina vicina a Strasburgo. Era qui che il nostro gruppo avrebbe svolto la propria missione. A prima vista la cittadina alsaziana appariva spenta, tipico in una cittadina tranquilla che si sta per svegliare. Ci sbagliavamo: Brumath ? quasi un quartiere residenziale di Strasburgo. A confermarcelo ? stato padre Vincent Marie, parroco cittadino, il nostro cicerone. Avendo ancora del tempo a disposizione prima di entrare nel vivo della missione, ne abbiamo approffittato per vedere la vicina Strasburgo.

Crocevia di popoli e culture, Strasburgo sede del Parlamento europeo, ? il simbolo stesso della nuova Europa. Di Strasburgo abbiamo potuto visitare la splendida cattedrale gotica di Notre Dame. Se l?esterno ? dominato da un?architettura slanciata verso l?alto, l?interno ? disegnato dalla luce, da vetrate colorate, da una Bibbia di immagini di luce. Abbiamo potuto recitare le lodi mattutine in una cappella vicino l?abside, dedicata a San Giovanni Battista. Tornando verso il pullman abbiamo avuto la gioia incontrare dei giovani neocatecumenali di Venezia che si apprestavano a iniziare la loro missione proprio a Strasburgo. Veramente, come dice il suo stesso nome, Strasburgo ? un incrocio di strade.
 

   parte della facciata  della cattedale  di  strasbourg  
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Tornati a Brumath, abbiamo partecipato ad una Eucaristia presieduta da padre Vincent Marie che si ? sforzato non solo di celebrare in italiano ma persino di cantare nella nostra lingua. Ci? a conferito alla celebrazione una forza inattesa, dove le parole, specie quelle dell?omelia tradotta simultaneamente da un nostro catechista, avevano una consistenza diversa.

nella chiesa di brumath

Dopo esserci rinfrancati con il cibo spirituale, ci siamo rinfrancati (abbuffati) col cibo materiale: fra tutte una menzione speciale per il pane di Laterza e, soprattutto, per le arance palagianesi (messe a disposizione da alcuni nostri concittadini) che hanno trovato l?apprezzamento di tutti, francesi compresi.
   La missione si ? svolta nella stazione ferroviaria cittadina, luogo di transito per motivi di studio di tanti giovani. L?itinerario che ci divideva dalla stazione ? stato percorso con canti, accompagnati da chitarre, cembali, tamburelli e battiti delle mani. Questa sessantina di giovani, con in testa padre Vincent Marie, ha creato un bel po? di trambusto gioioso e suscitando la curiosit? dei francesi.

Padre vincent marie

Con risultati pi? scarsi ? stata la missione vera e propria, che consisteva nell?annuncio dell?evento pasquale e l?invito a Colonia. Abbiamo distribuito molti volantini preparati da padre Vincent Marie, cantato e danzato.  Pi? che le nostre parole, in un francese pi? che scolastico, erano i nostri volti a comunicare,  i  volti gioiosi, nonostante le difficolt?, a metterci in contatto con chi incontravamo. Eravamo pronti al rifiuto, persino all?offesa ma l?indifferenza mostrata da molti di questi giovani ci ha lasciato un po? interdetti. In ogni caso, lasciamo la nostra ?stolta predicazione? nelle mani del Signore capace di fare nuove tutte le cose.

davanti alla stazione  ad  aspettare cantando e danzando

La giornata di Brumath ? terminata con una cena offertaci da padre Marie Vincent. Abbiamo potuto gustare la pizza alsaziana, con panna, pancetta e soprattutto cipolla, ingrediente che si ? fatto sentire.
Per la notte siamo stati ospitati  presso un palasport messoci a disposizione dal sindaco di Brumath. Qui abbiamo potuto farci una bella doccia e dormire nei sacchi a pelo per terra. Dopo circa tre ore di sonno, siamo dovuti partire per Amsterdam, destinazione lo stadio dell?Ajax: l?AmsterdamArena.

Arrivo  all?amsterdam- arena

Siamo entrati nello stadio verso mezzogiorno di sabato 30 aprile. L?ingresso ? stato emozionante per vari motivi: per la struttura in s?, davvero eccezionale, e per il fatto di essere sistemati sul terreno di gioco, circondati da tribune riempite e festanti. Erano presenti circa 35000 giovani provenienti da diversi paesi anche non europei ma la presenza italiana era la pi? consistente, circa 13000 persone, ecco perch?, spontaneamente, ? partito un inno italiano letteralmente da brividi.

Dopo poco ? iniziato l?incontro con gli iniziatori del Cammino, Kiko Arg?ello, Carmen Hernandez e padre Mario Pezzi. Nello stadio olandese erano presenti anche mons. Stanislaw Rylko, presidente del pontificio Consiglio per i Laici, il vescovo di Haarlem-Amsterdam, mons. Joseph Maria Punt, il nunzio della Santa Sede in Olanda, il vescovo di Roermon in Olanda e il vescovo di Avignone.
  ?L'Europa ha bisogno di voi?, ha scritto in un messaggio Papa Benedetto XVI, ha bisogno dell??entusiasmo giovanile della vostra fede e nel vostro animo missionario, che avete dimostrato in questi giorni annunciando Cristo nelle citt? europee?. Parole rese vive dal bilancio della missione. Esperienze come quella del gruppo che ha fatto tappa a Berlino, trovando un uditorio commosso vicino alla Porta di Brandeburgo, prima di essere aggredito da lanci di uova e lattine di birra da un gruppo di punk. Storie analoghe sono state portate da Bonn e Bruxelles, Lucerna e Mannheim: storie di rifiuto ma anche di consenso, fraternit?, speranza; come quella del marito olandese che, dopo aver ascoltato i ragazzi giunti a Maastricht, ha rivisto l'intenzione di divorziare dalla moglie  
  Kiko Arg?ello, ha tenuto un discorso, in cui ha fatto riferimento, in modo particolare, alla scristianizzazione dell?Europa e alla necessit? di una nuova evangelizzazione. Secondo Arg?ello, ?noi cristiani non possiamo stare tranquilli davanti alla posizione dell?Europa, non possiamo permettere che i giovani europei vivano senza alcuna speranza, che si tolgano la vita, soprattutto perch? sappiamo che Cristo ha sacrificato la sua vita per tutti gli uomini, anche per loro?.

FRANCISCO ARGUELLO
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Adunati in uno stadio, spesso simbolo di divisioni, abbiamo sperimentato come sia bello condividere una memoria comune. Cosa ribadita da Kiko stesso: ?In tutta la Costituzione Europea non c?? nessun riferimento a Dio, nemmeno alle radici cristiane dell?Europa. Ma se l?Europa non ha radici cristiane, noi da dove veniamo??. Nel suo discorso, Arg?ello ha puntualizzato il fatto che l?Olanda ?fu uno dei primi paesi, in cui trionf? il secolarismo e, nonostante questo ? lei la prima ad allontanarsi da questa posizione, e sar? motivo di speranza per paesi come la Spagna e l?Italia, in cui questo processo sta iniziando solo ora?.

carmen  e  kiko

Al termine dell?incontro, in un clima veramente di religioso silenzio, sono stati invitati ad alzarsi i giovani che sentivano una chiamata vocazionale: si sono alzati 1.050 ragazzi chiamati al sacerdozio e  400 ragazze alla vita consacrata. Ragazzi che letteralmente correvano lungo il corso dello stesso fiume. Non si pu? non pensare alla discrepanza esistente tra il modo di trattare i giovani e i giovani stessi. Tornavano alla mente le parole di benvenuto di mons. Punt: ?Rischiate con Ges? Cristo ed Egli non vi deluder?? piuttosto che l?ormai celebre ?non abbiate paura? o le parole di Benedetto XVI: ?Cristo non toglie niente ma dona tutto?. Comunque una chiusura che esemplifica molto bene l?eccezionalit? di questi giorni e il fatto di come la Chiesa sia giovane e viva.

i  giovani che hanno risposto alla chiamata

Sulla via del ritorno, abbiamo vissuto il disagio delle stazioni di servizio olandesi e belghe  veramente mal attrezzate se non proprio ridicole. Del tutto inaspettata il Signore ci ha donato l?Eucaristia domenicale, insieme a dei fratelli di Cremona, sul prato di un autogrill vicino Milano. Accanto a noi altri fratelli si preparavano alla celebrazione eucaristica ?e consentitemi questa immagine:  era come rivivere la moltiplicazione dei pani, Ges? che riunisce con saggezza quelli che lo seguivano da giorni, facendoli sedere sull?erba, moltiplicando per loro il pane. Del resto anche nell?omelia si ? fatto cenno alla condivisione, alla comunione: ?quello che mangiamo diventa nostro, fa parte di noi; il cibo spirituale invece fa di noi quello che si mangia?.
Rimasti senza cibo anche i fratelli cremonesi hanno potuto beneficiare del pane che era ancora sufficiente per tutti e delle nostre deliziose arance .
  Per conto nostro, siamo consci di come dobbiamo rendere conto di tutti questi doni ricevuti, riverberandoli nelle nostre vite, nelle nostre famiglie, a scuola, negli ambienti di lavoro,… E? proprio vero che alla fine di un viaggio c?? sempre un viaggio da ricominciare.  

Andrea


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Ringrazio il Signore per la missione che mi ha permesso di compiere a Brumath.
Il pellegrinaggio ad Amsterdam mi ha rafforzato nella fede, ha dato un senso nuovo alla mia vita, donandomi tanta gioia.
Il Signore ? stato mia luce nel cammino.

Gabriella


Mi ha colpito molto, una volta messi in viaggio, come il Signore ha fatto s? che non ci mancasse nulla. Infatti, a differenza di quanto si prevedeva, non abbiamo patito n? la fame n? la stanchezza. Siamo partiti con l?idea di avere il cuore cos? duro da non riuscire a dare a nessuno la testimonianza che Dio ama tutti allo stesso modo e ci siamo ritrovati con un cuore nuovo capace di abbattere anche le barriere della lingua.

Giuseppe


Mi ha molto entusiasmata vedere riuniti, per un unico scopo, 35000 giovani nello stadio Arena di Amsterdam. Tutti riuniti per seguire Ges? Cristo e, come ha detto la Vergine Maria, per fare tutto ci? che Lui ci avrebbe detto. S?, tutti l? per fare la volont? di Dio, per dare ad altri giovani, quelli del Nord Europa, l?opportunit? di conoscere Ges? Cristo, l?unico Amore che non delude mai. Ho visto come fossero reali, in quel momento, le parole dette da papa Benedetto XVI ?la Chiesa ? ancora giovane e viva?, parole che mi danno la forza di aprirmi alla grande missione dell?evangelizzazione.

Alessandra


Mi ha impressionato vedere quella fiumana di giovani che alla chiamata di Ges?: ?Vieni e seguimi? hanno risposto con generosit?. Ben 1050 ragazzi per il sacerdozio e 400 ragazze per la vita consacrata. ?Dio non toglie niente e dona tutto?, ci hanno creduto e correvano felici verso Colui che pu? dare la vera gioia, la vera pienezza di vita. Ho provato una grande emozione e ho capito che in ogni tipo di vocazione, anche al matrimonio, Ges? Cristo ? il perno, ? Colui al quale dobbiamo guardare.

Antonio


?Andate ed annunziate?? Questa ? la parola che ci ha accompagnato durante il nostro viaggio verso Amsterdam.
Andate in tutto il mondo, non abbiate paura perch? la forza e l?amore di Dio vi accompagneranno, questo ? il richiamo che ho fortemente sentito nel mio cuore, questa ? la parola che mi ha dato la forza di annunciare l?amore di Dio ai giovani della cittadina di Brumath, piccolo paesino della Francia.
Ma, ancor pi? impressionante ed emozionante ? stata la concretizzazione della parola di Ezechiele ?Vi prender? dalle genti,vi raduner? da ogni terra?,nell?Arena Stadium di Amsterdam. Giovani provenienti da tutto il mondo hanno accolto la parola ?Andate ed annunziate? con la certezza che Cristo era al loro fianco e ha guidato i loro passi anche quando hanno sperimentato il rifiuto, la derisione e l?indifferenza.
Con la gioia che Cristo aveva posto nei nostri cuori abbiamo avuto la forza e il coraggio di urlare al mondo che Lui ? amore senza confini e il Cristianesimo non ? solo il passato ma anche il presente ed il futuro del mondo.

Benedetta


il grande palco e la grande icona della  seconda venuta del messia