«Io ci provo!», disse il Comune

«Io ci provo!», disse il Comune

26 Novembre 2012 1 Di Life

Nel paese delle farse – forse l’unico che in veste di affittuario versa un canone all’inquilino (vedi alla voce “Teatro Comunale”); altri 10.000 € annui che si sarebbero potuti utilizzare per apporre toponomastica nelle sperdute contrade – qualcuno avrà pensato: «Farsa più, farsa meno, non è che poi faccia gran differenza».

Ecco allora che, a dispetto di ogni regola, da quest’anno si sono inventati una nuova categoria di “evasori” la Tariffa di Igiene Ambientale (TIA): i possessori di abitazioni e depositi situati fuori dal centro urbano, che non saranno mai raggiunti dal servizio di raccolta “porta a porta”. Ma andiamo con ordine e ricostruiamo fedelmente il percorso che ha condotto a questa nuova aberrazione.

Stando al Regolamento Comunale, i possessori di cespiti edili posti fuori dall’area urbana non sono tenuti a versare la tariffa sulla spazzatura, se non in misura minima quantificabile al 10% di quella versata per gli edifici insistenti in paese. Attenendosi a tale norma, il vecchio gestore del servizio rifiuti aveva escluso dalla propria banca dati tali cespiti. Considerata l’esiguità di somme ricavabili da un misero 10%, tanto valeva non far pagare affatto.

Da quest’anno è intervenuta una novità: il servizio di tariffazione e bollettazione non compete più al gestore del servizio rifiuti e va invece ascritto al Comune stesso. C’è anche un altro “evento” meritevole della massima considerazione, l’impegno preso dagli amministratori, nel Giugno di quest’anno, a voler “premiare l’impegno dei cittadini e per invitarli a continuare e migliorare la raccolta differenziata”, e pertanto avevano “ritenuto opportuno non aumentare il costo di tale servizio.

I toni trionfali di detto comunicato si evincevano sin dall’introduzione: “La Giunta Comunale di Palagiano […] ha approvato la TIA (tariffa di igiene ambientale) 2012 riconfermandola alla pari di quella prevista per l’anno 2011, senza alcun aumento per i cittadini, a differenza di chi sosteneva che la bolletta TIA 2012 sarebbe aumentata del 30 o 40%…

La tariffa quindi, stando a quanto affermato dai nostri bravissimi amministratori e contro le previsioni fatte da delle Cassandre (i due firmatari anche questo post), non aveva bisogno alcuno di essere rimodulata nella sua portata. Diamine!, il “porta a porta” si stava rivelando un successo e se ne potevano già raccogliere i primi significativi frutti.

Ma stavano realmente così i fatti? No, purtroppo non stavano affatto così.

Era sufficiente dare uno sguardo alle previsioni di spesa e di entrata per detto servizio, anno 2012, per accorgersi che esse si differenziavano, e pure di parecchio, rispetto al recente passato, anno 2011: dalle tabelle allegate alla Deliberazione di Giunta infatti si evinceva, non proprio chiaramente a dire il vero (relativamente al 2011 veniva riportata soltanto una parte dei costi, quella riguardante lo smaltimento. Ci si “dimenticava” invece del canone per il gestore), la differenza nel dato di spesa complessiva: + 300.000 €.

A chi sarebbe toccato pagare quei circa 300.000 € in più? Non certo ai marziani.

Difatti le tariffe venivano immediatamente ricalcolate per gli esercenti di attività commerciali, ma a questo proposito gli amministratori non rilasciavano neppure una laconica dichiarazione, e si confidava per il dopo nelle “importanti sacche di evasione presenti sul territorio” (dichiarazione rilasciata de visu da un funzionario del Comune). In poche parole, chi fino a quel momento non aveva pagato, e a giusta ragione come abbiamo visto, veniva considerato improvvisamente “evasore”!

L’illogicità di un tale impianto discorsivo, adesso che gli “evasori” sono stati raggiunti dall’avviso di pagamento per il 2012, emerge in tutta la sua ridicola grandezza: cosa trattiene il Comune dal presentare loro analoga richiesta di pagamento anche per gli anni pregressi?

In teoria nulla, in pratica i numeri. Il Comune, anche ammettendo che possa agire retroattivamente in barba a un regolamento mai applicato, che prevede si debba pagare solo il 10% del dovuto in paese, si scontrerebbe con la dura realtà di veder scemare a cifre modeste il gettito atteso nel 2012.

Per queste ragioni, quindi, rivolgiamo l’invito agli “utenti” del servizio di igiene urbana per strutture edili poste fuori dal centro abitato, a non pagare la prima rata e a voler conferire quanto prima con l’Ufficio di Ragioneria, facendo notare che il Comune ha diritto solo alla decima parte di quanto loro richiesto.

Mimmo Forleo e Giacomo Di Pietro