Perdono tutti, tranne Berlusconi

2 Giugno 2009 1 Di Life

Pochi giorni ci separano dall’appuntamento elettorale per l’europee, ma di idee o programmi non ne vedo nemmeno l’ombra. Fatta eccezione per il continuo ravanare tra le mutande di Berlusconi, raggiungendo picchi di rara bassezza, il dibattito politico, fatti due conti, ne esce a pezzi. Prendendo spunto dagli ultimi avvenimenti, dai risvolti anche grotteschi se non addirittura comici, che hanno attraversano la vita pubblica italiana, gli sconfitti sono parecchi. Ciò vale per la Sinistra, la Giustizia e anche per il Governo. Ma andiamo per ordine.

La Sinistra. Non paga delle ultime mazzate elettorali punta tutto sui guai giudiziari del Presidente del Consiglio, aggiungendoci pure la demolizione del personaggio pubblico in merito alla vicenda Noemi Letizia. Al vecchio cavallo di battaglia se ne affianca uno nuovo di zecca che, a dire il vero, pare già zoppo ai nastri di partenza. Sciocco, probabilmente puerile, impostare una campagna elettorale sul giustizialismo esasperato e adesso sul vouyerismo gossipparo, quando poi su questo terreno si è stati sconfitti sonoramente altre volte. Come ci si può immaginare un esito diverso tra 6 giorni? La Sinistra, non penserà mica di avere più fortuna andando a curiosare tra le lenzuola di Berlusconi? Boh.
Giustizia. Senza entrare nel merito della sentenza Mills, reo di aver nascosto i legami illeciti del gruppo fininvest in ambito internazionale, i tempi della giustizia italiana sono siderali. Cinque anni per emettere una sentenza di primo grado, a fronte di una richiesta media reclamata dalla Corte dei Diritti dell’Uomo che va da 4 – 6 per una sentenza definitiva. Vere o presunte che siano le leggi ad personam approvate dai governi Berlusconi, un qualsiasi cittadino che abbia soldi e forza d’animo per affrontare i tre gradi di giudizio previsti dal nostro ordinamento, deve mettersi in coda e aspettare in media dai 10 ai 15 anni. Al che, per uno ossessionato dai sondaggi qual è l’uomo di Arcore, sparare contro la Magistratura diventa fin troppo facile. Il rischio di fare centro è altissimo.
Il Governo. Aver approvato il lodo Alfano, sulla non processualità delle alte cariche dello Stato, è stato un errore grossolano che di fatto non ha messo al riparo, bensì ha esposto il capo dell’esecutivo. Il dibattito politico si è fatto sempre più infuocato e i mali della giustizia, così drammaticamente evidenti, nemmeno questa volta verranno risolti. O, forse, soprattutto il centrodestra, per proprio tornaconto elettorale non ha intenzione di risolvere. Messo così è un discorso che ci sta anche, sempreché a qualche giudice preso da manie di protagonismo non venga in mente di citare in giudizio Berlusconi per reati di pedofilia. A quel punto non ci sarà nulla da fare. Tutti a casa e buonanotte suonatori.
Berlusconi. Che dire, vince sempre e comunque. Ancora una volta, da abilissimo comunicatore, è riuscito a trasformare l’ennesima tornata elettorale in una sorta di Referendum sulla di lui persona. E c’è da giurarci, anche questa volta la spunterà sui propri detrattori.
Alla luce di quanto detto, perdonatemi la volgarità, ma essendomi rotto i coglioni del solito quesito referendario, “sto giro” lo salto. Se riesco me ne andrò a mare.

Rispettosamente, barracuda