Quei portatori di “cultura della morte”…

7 Marzo 2006 Off Di Life
Di qui le forme di “limitazione” o di “soppressione della natalita', quando quest'ultima non e' completamente sottomessa a tutti i capricci egoistici dell'uomo”.
Non ci stupiamo piu' di tanto quando sentiamo confermare in modo cosi' esplicito queste posizioni “storiche” del Vaticano, che sembrano emergere da un film dell'orrore in cui tutti coloro che sono contrari alla cultura e alla pratica dell'attore protagonista, vengono bollati come portatori di “cultura della morte”.

Niente di nuovo rispetto ai roghi delle streghe, i processi a Giordano Bruno, ovviamente tutto in versione 2006, dove ai tribunali ecclesiastici il Vaticano ha preferito affidare la propria giustizia ai tribunali di Stati che hanno venduto la liberta' e credibilita' al potere vaticano.
Che differenza c'e'
tra un tribunale di prelati che manda al rogo l'eretico e un Parlamento di un Paese come il nostro che condanna a morte migliaia di malati perche' impedisce la ricerca con quelle cellule staminali embrionali che potrebbero rappresentare una speranza di guarigione?
Che differenza c'e' tra il solito tribunale col solito rogo e il blocco di politiche per la contraccezione che alimenta la diffusione dell'Aids (preservativi) o fa continuare gravidanze indesiderate che alimentano la successiva mortalita' infantile?
Cadaveri nei secoli passati e cadaveri oggi.
E' un invito ad una profonda riflessione, perche' i legislatori non continuino a farsi complici di questa politica di distruzione dell'individuo.
Oppure, se qualcuno crede che i figli unici in un mondo che scoppia di persone e la sessualita' con funzione procreativa siano “cultura della morte”, si cerchi pure i propri proseliti per rappresentarli nelle istituzioni, ma dica apertamente come e perche'.